Effetto contango e backwardation: quanto pesano sull’investimento in ETC

di: Filippo Giannini 25 Febbraio 2021 11:28

Effetto contango e backwardation

Indice dei contenuti:

Se vuoi investire in materie prime tramite l’utilizzo di contratti derivati come gli ETC (Exchange Traded Commodities), devi sapere che oltre al normale movimento dei prezzi del sottostante, devi tenere conto del cosiddetto effetto contango.

Hai mai sentito parlare di effetto contango? Non preoccuparti, perché in questa guida esploreremo in dettaglio il significato ed il funzionamento e, naturalmente, parleremo dell suo opposto, noto come effetto backwardation.

Effetto contango

L’effetto contango si verifica quando il prezzo dell’attuale contratto futures non coincide con prezzo del contratto successivo.

Nello specifico un mercato si dice in contango quando il valore del contratto Futures in scadenza è inferiore a quello successivo.

Perché il valore dei contratti futures non dovrebbero coincidere?

In una situazione di normalità i prezzi dei futures con scadenze più vicine sono tipicamente più bassi di quelli delle scadenze più lontane, poichè sono presenti dei costi di stoccaggio e/o mantenimento della merce.

Anche i fattori geopolitici possono influire positivamente o negativamente sul valore del futures a scadenza più lontana, che in generale ingloba quindi una certa percentuale di rischio maggiore.

Vale la pena sottolineare come la materia prima per eccellenza, ossia il petrolio, si negozia tipicamente in contango.

Di seguito una tabella riassuntiva dei prezzi dei contratti futures sul gold quotati al CME:

Osserviamo quindi come i prezzi dei contratti futures con scadenze più lontane siano maggiori di quelli con scadenze più vicine.

Effetto backwardation

L’effetto backwardation, come abbiamo già detto nel precedente paragrafo, è esattamente l’opposto dell’effetto contango.

Tale fenomeno si verifica quando il valore del contratto Futures in scadenza è maggiore rispetto a quello successivo.

In condizioni normali è più difficile che il mercato si trovi in backwardation rispetto al contango, poiché tale effetto può essere considerato quasi come un eccezione e comune un fenomeno che si verifica soltanto in caso di eccesso sostanziale di domanda rispetto all’offerta.

Quando nasce l’effetto contango e backwardation

È possibile investire in materie prime in diversi modi, ma sicuramente l’utilizzo di contratti derivati come gli ETC rappresenta l’alternativa più semplice e la più utilizzata.

(Leggi questo approfondimento se vuoi saperne di più su come investire in materie prime.)

I contratti ETC (Exchange Traded Commodities) sono strumenti derivati che permettono di acquistare le principali materie prime senza entrarne fisicamente in possesso; le quotazioni di questi strumenti, simili per molti aspetti ai contratti futures, replicano esattamente l’andamento dell’attività sottostante alla quale si riferiscono.

(Non sai cos’è un contratto futures? Leggi questo approfondimento.)

Come ben saprai i contratti futures sulle materie prime hanno generalmente una scadenza mensile e i loro possessori, se interessati a mantenere la posizione al rialzo o al ribasso dopo la scadenza, dovranno “rinnovare” il contratto futures prima che giunga a scadenza; bisogna quindi vendere il contratto in scadenza e acquistare il successivo.

È proprio durante questo passaggio che può generarsi l’effetto contango o l’opposto effetto backwardation.

Quali materie prime soffrono di più dell’effetto contango?

Le materie prime che soffrono maggiormente dell’effetto contango sono quelle che presentano le seguenti caratteristiche:

  • Non deperibilità, perché aumentano i prezzi di stoccaggio;
  • Stagionalità, poiché i costi di consegna possono aumentare in prossimità di quei periodi dell’anno i cui le materie prime vengono consumate maggiormente;
  • Debolezza del sottostante, poiché il contango è in genere più alto quando il valore del sottostante è basso, questo perché lo stoccaggio incide maggiormente su un prezzo unitario più basso, proprio come è accaduto recentemente al petrolio.

Per queste ragioni l’effetto contango su una materia prima come l’oro è generalmente più basso rispetto a quanto si osserva su una materia prima come il petrolio.

Per capire quanto possa influire l’effetto contango sulle quotazioni di una materia prima, basta ricordare quanto accaduto nel Marzo dello scorso anno al mercato del petrolio WTI; se desideri approfondire cosa successe in quell’occasione e quali furono le vere ragione del crollo, puoi leggere un interessante articolo che scrissi all’epoca su Investing.com.

Effetto contango ed ETC: è possibile evitarlo

In conclusione gli ETC legati ai futures sulle materie prime possono dare ottime soddisfazioni di trading se si utilizzano strategie di breve termine, mentre sono meno adatti a strategie di lungo termine prorpio a causa dell’effetto contango.

Per chi desidera effettuare un’operatività di tipo cassettista ma vuole evitare l’effetto contango, l’unica maniera è quella di investire in ETC fisici o physically-backed, ovvero gli ETC il cui valore è garantito da materie prime acquistate direttamente dall’emittente e depositate presso i caveau di una banca incaricata.

E’ anche per questo motivo che gli ETC sull’oro risentono meno dell’effetto contango, poiché l’emittente potrà garantire il contratto ETC attraverso acquisti del bene fisico, legando quindi il prezzo del contratto ETC all’andamento del prezzo spot della materia prima, piuttosto che al futures sul Gold;

Per gli ETC sul petrolio è invece molto più difficile garantire il contratto con acquisti sul bene fisico (stoccare barili di petrolio non è proprio agevole come stoccare lingotti d’oro!); generalmente gli ETC sul petrolio vengono garantiti dall’acquisto di contratti futures sul WTI o sul Brent, amplificando quell’effetto contango che porta l’ETC a sottoperformare quasi sistematicamente il mercato spot.

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Informazioni sull'autore: Filippo Giannini

Autore Articolo: Filippo Giannini
Laureato in ingegneria, ha 15 anni di esperienza sui mercati finanziari come trader indipendente. Membro Professional della Società Italiana di Analisi Tecnica (SIAT), per TradingFacile opera come trader quantitativo, analista tecnico e responsabile del settore formazione. La sua operatività si concentra su un approccio quasi esclusivamente automatico, attraverso algoritmi da lui creati e validati che sfruttano principalmente la volatilità e le inefficienze di mercato. Viene invitato regolarmente come relatore ai principali eventi italiani inerenti al trading e agli investimenti e collabora inoltre con broker e testate giornalistiche, realizzando analisi sui principali indici e cross valutari, oltre a seminari ed eventi formativi, sia dal vivo che on-line. Collabora con le principali testate giornalistiche di settore, realizzando report e analisi di mercato.

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