Petrolio: è la settimana giusta per ritrovare il segno verde?

di: Filippo Giannini 21 Novembre 2023 12:02

analisi mercato petrolio

I prezzi del petrolio proseguono il rimbalzo di venerdì in attesa della riunione OPEC del 26 novembre, dove si attendono ulteriori tagli alla produzione per continuare nella strategia di bilanciare il mercato.

La giornata di lunedì si è chiusa in rialzo del 2% a ridosso dei 78 dollari al barile.

Questa mattina il future sul petrolio WTI viene però scambiato a 77.5 dollari al barile, in calo di circa lo 0.40%.

La flessione del greggio perdura ormai da quattro settimane consecutive, nonostante nella scorsa abbiamo assistito venerdì ad un rialzo del 4%.

Il timore di un allargamento del conflitto tra Israele ed Hamas ad altri Paesi ha sicuramente pesato sulle recenti quotazioni del greggio, ma alla base c’è comunque un indebolimento complessivo della domanda.

Anche per gli investitori sembra che questo mercato stia diventando piano piano sempre meno appetibile; secondo gli analisti di JPMorgan, il prezzo del petrolio dovrebbe restare intorno gli 83 dollari anche nel 2024.

Analisi tecnica

Nella nostra precedente analisi su questo mercato, risalente al 7 novembre, avevamo scritto che ci sarebbero state occasioni short in ottica multiday se il mercato avesse violato i 78 dollari, con target a 72.5.

La nostra view è stata pienamente rispettata, con il prezzo obiettivo raggiunto proprio nella giornata di giovedì scorso.

Sul retest dei 72 dollari il mercato, com’era lecito aspettarsi, ha poi trovato un rimbalzo, ma ora le quotazioni stanno trovando difficoltà sull’ex supporto a 78 dollari.

Complice ora il rollover sul nuovo contratto future con scadenza Gennaio 2024, il falso breakout di ieri di quest’area potrebbe essere il preludio di una correzione almeno temporanea; in caso di ritorno sotto i 77 dollari il mercato dovrebbe infatti accelerare con primo target 76 dollari.

Attenzione poiché se dovessimo assistere a ulteriore debolezza e alla rottura del supporto a 76 dollari poi le vendite troverebbero campo libero probabilmente fino a quota 73.50 dollari.

Sul fronte opposto troviamo una prima area di resistenza tra 78.80 e 80 dollari, chiamata a frenare ulteriori salite; a livello volumetrico la resistenza più importante è però ora posizionata a 83 dollari, seguita da quota 81.50.

Riteniamo quindi la strada per un ulteriore recupero al momento piuttosto complicata, ma se dovessimo assistere ad un recupero degli 83 dollari sarà a quel punto probabile un estensione dei rialzi fino a quota 86 dollari.

Long di breve respiro saranno comunque possibili in caso di recupero dei 78.80 dollari, con target a 80 ed in estensione a 81.50 e 83 dollari al barile, anche se salvo nuovi driver questo è lo scenario nel breve meno atteso.

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Informazioni sull'autore: Filippo Giannini

Autore Articolo: Filippo Giannini
Laureato in ingegneria, ha 15 anni di esperienza sui mercati finanziari come trader indipendente. Membro Professional della Società Italiana di Analisi Tecnica (SIAT), per TradingFacile opera come trader quantitativo, analista tecnico e responsabile del settore formazione. La sua operatività si concentra su un approccio quasi esclusivamente automatico, attraverso algoritmi da lui creati e validati che sfruttano principalmente la volatilità e le inefficienze di mercato. Viene invitato regolarmente come relatore ai principali eventi italiani inerenti al trading e agli investimenti e collabora inoltre con broker e testate giornalistiche, realizzando analisi sui principali indici e cross valutari, oltre a seminari ed eventi formativi, sia dal vivo che on-line. Collabora con le principali testate giornalistiche di settore, realizzando report e analisi di mercato.

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