Petrolio: le vendite raggiungono i supporti chiave, cosa aspettarsi?
di: Filippo Giannini 2 Febbraio 2024 12:15
L’aumento a sorpresa delle scorte settimanali di greggio degli Stati Uniti ha trascinato il Petrolio WTI al ribasso, che si avvia a chiudere la peggiore settimana da novembre scorso.
Nella settimana conclusa il 26 gennaio le scorte di petrolio WTI sono aumentate di 1,2 milioni di barili, mentre gli analisti si attendevano al contrario un calo di 0,2 milioni.
Complici anche le continue tensioni in medio oriente, al momento il saldo di questa ottava vede un calo di oltre il 5%.
I ribelli Houthi continuano a creare disordini nel Mar Rosso, con un nuovo attacco nella giornata di ieri ad una nave mercantile americana al largo delle coste dello Yemen.
Analisi future WTI
Analizzando il grafico con time frame giornaliero possiamo chiaramente osservare come le recenti vendite siano partite dal retest della resistenza a 79 dollari, livello che il mercato non riesce a superare dallo scorso novembre.
Il future sul petrolio WTI sta al momento scambiando su un’area supportiva particolarmente significativa, ovvero quella compresa tra i 74 e i 75 dollari al barile.
A fronte dei recenti movimenti dei giorni scorsi, riteniamo possibile ora aspettarci un rimbalzo, tenuto conto che a quota 74 dollari troviamo supporto anche dal punto di vista volumetrico e in queste situazioni statisticamente la giornata di venerdì tende ad essere almeno moderatamente rialzista; il primo target su cui puntare è a 75.5 dollari.
Raccomandiamo comunque prudenza nel portare eventuali operazioni long overnight poiché riteniamo che i test delle resistenze costituiranno almeno in un primo momento occasione di vendita.
Ingressi short sulla debolezza potrebbero invece essere valutati nel caso di una rottura dei minimi di ieri, ma riteniamo comunque che il target potenziale sia al momento limitato dalla presenza di due supporti volumetrici importanti a quota 72.80 e 72.15 dollari.
L’idea è che quindi sui livelli attuali il mercato possa riconfermare la struttura rialzista di breve sulla forza di una base di accumulo formata dal mercato tra inizio dicembre e fine gennaio scorso.
La rottura di quota 76.20 dollari ha infatti sancito il completamento di un modello di un modello di accumulazione a doppio minimo decrescente, che potrebbe potenzialmente riportare il mercato sopra la quota spartiacque degli 80 dollari al barile.
Tale scenario verrebbe invalidato soltanto da una close giornaliera sotto quota 70.80 dollari.
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