Le banche centrali hanno intrapreso il percorso dei tagli del costo del denaro; ieri è toccato alla BCE e molto presto sarà la volta della Fed.
In questo scenario in molti si chiedono ora se si creeranno occasioni rialziste sul mercato dell’oro.
È noto infatti che tra il rendimento dell’oro e i tassi d’interesse c’è una correlazione negativa, ovvero quando i tassi scendono i prezzi dell’oro tendono a salire e viceversa.
Questo perché i tassi d’interesse alti rendono più appetibili per gli investitori altri asset come titoli di stato e azioni.
Da inizio anno il mercato aurifero si è apprezzato notevolmente, sulla scia di un alleggerimento di politica monetaria che avrebbe dovuto essere nelle aspettative molto più ampio rispetto a quanto effettivamente fin qui accaduto.
Da un lato quindi il mercato ha sicuramente prezzato con largo anticipo un’ampia diminuzione del costo del denaro per quest’anno, anche se i rialzi trovano ragione anche negli acquisti fisici di materia prima fisica da parte della Cina e dal complesso contesto geopolitico (guerra in Ucraina e in Palestina).
Da gennaio i guadagni sono stati comunque notevoli e pari a circa il 15%, con il mercato che ha raggiunto nuovi massimi storici a maggio sopra i 2.460 dollari l’oncia.
Analisi future oro
Al momento le quotazioni del contratto future con scadenza agosto 2024 si attestano intorno i 2.360 dollari.
La giornata di ieri si è chiusa in rialzo a 2.390 dollari.
Da un punto di vista grafico il livello a cui gli investitori stanno prestando attenzione è a 2.400 dollari, livello che per ora ha ostacolato un’estensione degli acquisti settimanali.
Il recente consolidamento laterale sopra il supporto a 2.335 dollari ed il break dei 2.360 dollari suggerisce che la pressione in acquisto sia ancora, alimentando le aspettative di un breakout dei 2.400 dollari.
Fino ad allora i pullback offriranno comunque opportunità di acquisto nel breve termine e a tal proposito segnaliamo area 2.355 e 2.349.5 dollari.
Più in basso troviamo ulteriori supporti a 2.330 e 2.300 punti, mentre solo in caso di discesa sotto i 2.295 punti lo scenario potrebbe cambiare e assisteremo a quel punto molto probabilmente ad una debolezza più marcata e ad un retest dei 2.200 punti.
C’è quindi ancora spazio di salita sull’oro?
I dati macroeconomici Usa sempre più deboli e le future aspettative sempre più accomodanti della Fed secondo il nostro punto di vista potranno ancora spingere al rialzo il prezzo dell’oro quest’anno.
Il nuovo rally al rialzo potrebbe avere come base di partenza il breakout dei 2.400 dollari.
Ricordiamo inoltre che a livello macroeconomico sono attesi oggi i NFP, che potrebbero influire sulle prossime mosse della Fed.
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Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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