Dopo l’annuncio della partnership con Volkswagen, le azioni della casa automobilistica elettrica Rivian sono volate nel pre-market di oltre il 50%.
Da quando Rivian si è quotata in borsa nel novembre 2021, con la più grande Ipo dai tempi di Facebook, ha avuto però un trend sempre decrescente.
Poco dopo l’Ipo il titolo era arrivato a toccare i 116 dollari, mentre poco prima della notizia di Wolkswagen il titolo veniva scambiato intorno ai 12 dollari; un calo di oltre il 90% in poco più di due anni.
Ripercorrendo la storia recente di Rivian, in questo articolo cercheremo di scoprire se è arrivato il momento di puntare su questa azienda e se ha il potenziale per diventare una fra i leader del settore elettrico.
Ipo novembre 2021
Con l’aspettativa di diventare la nuova Tesla, Rivian si è quotata in Borsa mercoledì 10 novembre 2021 con una valutazione di 90 miliardi di dollari, superando improvvisamente i giganti dell’industria automobilistica con una lunghissima storia, come Ford (79 miliardi) e General Motors.
Le sue azioni sono scambiare al Nasdaq con il ticker Rivn.
Mediante l’Ipo sono stati raccolti 11,9 miliardi di dollari; questa operazione è risultata la più grande dal 2012, quando Facebook si quotò a Wall Street e raccolse 16 miliardi.
La partnership con Volkswagen
Ieri, martedì 25 giugno, il Gruppo Volkswagen ha annunciato che investirà fino a 5 miliardi di dollari in Rivian, gettando le basi per una collaborazione sui futuri veicoli elettrici.
La collaborazione tra VW e Rivian includerà una joint venture “per creare un’architettura elettrica di prossima generazione e la migliore tecnologia software della categoria”.
La casa automobilistica tedesca fornirà inizialmente 1 miliardo di dollari, mentre altri 4 miliardi di dollari sono previsti entro il 2026.
Il primo miliardo sarà sotto forma di cambiale convertibile, che potrebbe essere convertita in azioni Rivian a partire dal 1° dicembre.
Il calo del settore electric automotive
Il settore automobilistico elettrico staziona al momento in evidente difficoltà.
La domanda generale di veicoli elettrici è scesa drasticamente nell’ultimo periodo.
I primi utilizzatori dei veicoli elettrici sono già stati raggiunti e per tale ragione le aziende devono ora fare appello ai consumatori del mercato di massa; in questo bacino troviamo però consumatori che posseggono anche dei budget inferiori e che magari possono essere meno preoccupati all’ambiente rispetto ai propri vantaggi personali.
Nonostante questo Rivian ha mostrato dei ricavi in crescita.
I conti di Rivian
I ricavi del primo trimestre sono aumentati dell’82% su base annua, raggiungendo 1,2 miliardi di dollari.
Nonostante l’impressionante crescita dei ricavi della società, il basso margine di questo settore continua a non far generare utili alla società; è questa il principale motivo per cui l’azienda ha avuto un trend negativo da quando si è quotata in borsa.
Il management ha affermato di aver generato una perdita lorda di 38.784 dollari su ogni veicolo venduto nel Q1.
Secondo il CEO RJ Scaringe la società prevede però di generare un utile lordo entro il quarto trimestre di quest’anno, grazie al miglioramento delle economie di scala e al passaggio a materiali più economici.
Il titolo è quindi da acquistare?
Veniamo al succo del discorso, Rivian è da inserire nel proprio portafoglio?
Nonostante la crisi attuale dell’elettrico è ovvio che questo settore abbia ancora grandi margini di crescita, considerando anche l’integrazione con l’AI.
Il titolo rappresenta quindi ora un’alternativa conveniente per scommettere sul settore, rispetto ad esempio a marchi come Tesla.
La recente partnership con Volkswagen porterà sicuramente benefici, sia in termini di liquidità che di marchio.
Se l’azienda riuscisse a raggiungere un utile lordo quest’anno (mantenendo un tasso di crescita sano), questo aprirebbe le porte verso la redditività operativa e infine all’utile netto, che genererebbe valore sostenibile per gli investitori.
Visto il valore attuale piuttosto contenuto delle sue azioni, riteniamo che Rivian potrebbe essere una buona scommessa per il futuro.
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Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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