Petrolio in calo, il WTI ritesta gli 82 dollari al barile

Il future sul greggio statunitense è sceso lunedì dell′1% e al momento della scrittura sta scambiando a ridosso degli 82 dollari al barile.

L’uragano Beryl ha prodotto meno danni del previsto ed è stato ormai declassato a tempesta tropicale; i timori quindi di una possibile interruzione dell’attività delle raffinerie nella costa del golfo si sono quasi totalmente attenuati.

La debolezza delle ultime sessioni è stata anche spinta da un possibile accordo per il cessate il fuoco a Gaza, che potrebbe ridurre le preoccupazioni dei mercati per le interruzioni dell’approvvigionamento globale di greggio.

Previsioni sul prezzo del petrolio greggio WTI

Chi ci segue costantemente sa che nell’ultima analisi del 2 luglio sul petrolio WTI avevamo detto che il mercato poteva ancora estendere gli acquisti ed andare ritestare la prossima area resistiva a 84.75 dollari.

In caso poi di falso breakout degli 85 dollari avremmo potuto valutare operazioni short con target sugli 82.5 dollari.

Analizzando il grafico con time frame giornaliero possiamo notare come i rialzi della scorsa settimana si siano arrestati dopo aver toccato un massimo a 84.5 dollari e che la successiva correzione abbia già raggiunto nella giornata di ieri il nostro target a 82.5 dollari.

Cosa dobbiamo attenderci ora?

Vista la dinamica odierna è ora possibile che il WTI vada a consolidare all’interno dell’area di trading range estesa da quota 82.60 a  quota 80 dollari; visto il doppio massimo formato dal mercato in area 84.50 è infatti ora meno probabile che il mercato riesca a trovare nuovi stimoli in questa ottava e a riprendere l’uptrend sperimentato la scorsa settimana.

Riteniamo in questa fase possibile assistere ad ulteriore debolezza e che il mercato vada a testare il supporto a quota 81 dollari.

Comunque i prezzi si trovano ancora sopra la media mobile a 200 periodi e in tale scenario i supporti chiave potrebbero ancora tenere piuttosto che essere rotti al ribasso.

Per un nuovo movimento direzionale al rialzo di una certa portata il livello da tenere sotto controllo è sempre la resistenza a 85 dollari.

In ottica multiday un ritorno sotto gli 80 dollari porterebbe con tutta probabilità un’estensione delle vendite, associate al test di area 78.70 – 78.50 dollari; più in basso troviamo un supporto molto importante a quota 77.80 dollari, la cui tenuta dovrebbe scongiurare un’inversione ribassista di tendenza.

Eventi macro di rilievo

il sentiment generale del mercato potrebbe essere influenzato in questa ottava dal discorso del capo della Fed Powell di fronte al Senato e al Congresso, nonché i dati CPI e PPI statunitensi.

Pressioni sui prezzi più forti del previsto e dichiarazioni aggressive di Powell potrebbero portare a un rialzo maggiore per il dollaro, mentre i dati deboli sull’inflazione e i commenti cauti del capo della Fed potrebbero portare a perdite.

Scenario rialzista

In caso di recupero degli 82.5 dollari potremmo valutare operazioni long con target a 84.5 dollari.

Anche il recupero degli 85 dollari, confermato in chiusura di sessione, potrebbe calamitare nuovi acquisti con target a 87 dollari.

Scenario ribassista

In caso di close sotto gli 82 dollari attendiamoci un retest degli 80 dollari.

Lo scenario ribassista potrebbe ampliarsi e avallare operazioni short anche in ottica multiday in caso di ritorno sotto i 78 dollari.