Sam Altman alza ancora il livello di competizione fra i colossi del tech, lanciando SearchGPT e sfidando ufficialmente Google.
Le indiscrezioni erano nell’aria già da molte settimane ma ora è arrivata l’ufficialità; OpenAI, la madre di ChatGPT, ha lanciato SearchGPT, un motore di ricerca basato sulla sua intelligenza artificiale.
Per ora si tratta solo di un prototipo con funzionalità di ricerca basate sull’intelligenza artificiale, il cui obiettivo è di fornire risposte rapide e tempestive da fonti affidabili.
Attualmente le ricerche su Google o su altri provider richiede normalmente più tentativi per ottenere risultati pertinenti ed in linea con la richiesta; la sfida di OpenAI è proprio questa, ovvero fornire subito una risposta soddisfacente.
Al momento l’utilizzo è destinato ad una selezione di utenti ed editori, che dovranno poi fornire dei feedback; successivamente SearchGPT sarà integrato in ChatGPT.
In attesa di capire se l’idea di Sam Altman rivoluzionerà il nostro modo di fare ricerche online, gli investitori di Alphabet si sono mostrati già preoccupati.
Ieri il titolo ha ceduto oltre il 3%, chiudendo la seconda seduta consecutiva in rosso; le vendite di mercoledì erano state alimentate dai risultati trimestrali, che non avevano soddisfatto sotto il profilo dei ricavi derivanti dalla pubblicità su YouTube.
Analisi titolo Alphabet
Solo due settimane fa le azioni di Alphabet avevano raggiunto nuovi massimi storici sopra i 191 dollari, mentre ora le quotazioni sono scivolate a 167 dollari.
Da un punto di vista grafico il livello da tenere sotto controllo a nostro avviso è a 160 dollari. Un ritorno sotto tale area non solo annullerebbe i guadagni degli ultimi 3 mesi, ma potrebbe generare un’estensione delle vendite in grado di spingere il titolo fino alla prossima area chiave a 150 dollari.
Qualora dovessimo vedere il titolo in area 150 dollari riteniamo che sussistano le condizioni per acquistare il titolo a prezzi favorevoli, tenuto conto che non ci aspettiamo di vedere il titolo tornare al di sotto dei 140 dollari.
Ricordiamo inoltre che stiamo entrando in una fase di stagionalità storicamente poco incline ai rialzi per tutto il settore tech, inclusa Alphabet.
Di seguito riportiamo l’andamento mensile del titolo Alphabet dal 2010 al 2023.
Come possiamo notare dal riquadro in rosso i mesi di agosto e settembre sono stato storicamente dei mesi caratterizzati da debolezza, incluso lo scorso anno, caratterizzato dallo stesso trend (linea rossa).
Viste le attuali difficoltà generali del settore tech non ci attendiamo una ripresa del rally nel breve.
Da un punto di vista grafico comunque la situazione migliorerebbe in caso di recupero dei 178 dollari, confermato in chiusura di sessione.
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Informazioni sull'autore: Filippo Giannini
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