Nonostante i crescenti rischi geopolitici degli ultimi giorni, il prezzo dell’oro è rimasto piuttosto stabile consolidando al di sotto dell’area resistiva a 2.700 dollari l’oncia.
Il bene rifugio per eccellenza ha quindi frenato la corsa di settembre e si appresta a chiudere la settimana poco sopra la parità.
Il fattore principale che ha limitato la spinta al rialzo dell’oro è stato il rafforzamento del dollaro statunitense, sostenuto da un mercato del lavoro resiliente e da minori prospettive di tagli aggressivi dei tassi da parte della Federal Reserve.
Secondo il FedWatch Tool del CME Group i mercati attualmente valutano ad una probabilità di circa il 34% che la Fed opti per una sforbiciata dei tassi dello 0.5% al suo prossimo incontro, rispetto al quasi 60% della scorsa settimana,
In tale contesto gli investitori attendono con ansia il rapporto sulle buste paga non agricole negli Stati Uniti, previsto per questo pomeriggio, per una direzione più chiara del mercato.
Un rapporto NFP migliore del previsto potrebbe spingere l’oro al ribasso, mentre dei dati deboli potrebbero rafforzare le quotazioni del metallo prezioso.
Gli analisti si aspettano la creazione di 140.000 nuovi posti di lavoro a settembre, contro i 142.000 di agosto. Il tasso di disoccupazione dovrebbe invece rimanere stabile al 4,2% nello stesso periodo, mentre salari orari medi annuali dovrebbero crescere del 3,8% a settembre, allo stesso ritmo visto ad agosto.
Analisi tecnica del prezzo dell’oro: grafico giornaliero
In questo venerdì il future sull’oro con consegna dicembre 2024 viene scambiato intorno la parità a 2.680 dollari l’oncia.
Nella scorsa analisi, risalente al 25 settembre, vi avevamo messo in guardia su una possibile fase laterale di questo mercato.
Riportiamo di seguito il pensiero espresso mercoledì scorso:
“I 2.700 dollari l’oncia potrebbero rappresentare però ora un ostacolo.
In una prospettiva di lungo periodo molti analisti vedono l’oro a 3.000 dollari l’oncia entro fine 2025, mentre nel breve è molto probabile che nelle prossime sedute assisteremo ad un consolidamento laterale fra i 2.620 e i 2.710 dollari”.
La prospettiva tecnica a breve termine per il prezzo dell’oro rimane più o meno la stessa della passata settimana.
Il retest dei 2.670 dollari può creare occasioni long intraday.
Mentre per un nuovo movimento direzionale al rialzo c’è da aspettare una close giornaliera superiore ai 2.710 dollari l’oncia.
In caso di ritorno sotto i 2.610 dollari dovremmo invece aspettarci un retest dei 2.560 dollari.
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Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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