Indici americani
I mercati azionari statunitensi hanno chiuso in rialzo venerdì, sostenuti da un rapporto sull’occupazione di settembre sorprendentemente forte, che ha superato di gran lunga le aspettative e ha evidenziato la solidità del mercato del lavoro.
Secondo il rapporto del Dipartimento del Lavoro, l’economia statunitense ha creato 254.000 nuovi posti di lavoro a settembre, superando di oltre 100.000 le previsioni. Inoltre, le revisioni dei mesi precedenti hanno indicato un aumento dei posti di lavoro, e il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente al 4,1%. Questi dati positivi hanno alimentato l’ottimismo degli investitori, spingendo gli indici azionari verso l’alto.
Il Nasdaq Composite ha guidato i guadagni, crescendo dell’1,2%, mentre il Dow Jones Industrial Average e l’S&P 500 sono saliti rispettivamente dello 0,8% e 0,9%. Questi rialzi hanno permesso a tutti e tre i principali indici di registrare piccoli guadagni settimanali. L’indice Russell 2000, che monitora le piccole capitalizzazioni, ha superato le grandi imprese, guadagnando l’1,5%.
Sul fronte aziendale, le azioni di Spirit Airlines sono crollate del 25% a seguito di voci su una possibile bancarotta, mentre le azioni della concorrente JetBlue Airways sono aumentate del 14%.
Per quanto riguarda i guadagni, i dati di LSEG I/B/E/S mostrano una crescita annuale degli utili del 5,0% per l’S&P 500 nel terzo trimestre, che sale al 7,1% escludendo il settore energetico. Delle 21 società dell’S&P 500 che hanno riportato utili, il 76,2% ha superato le aspettative degli analisti sugli utili, mentre il 71,4% ha superato le stime sui ricavi.
Tra i settori dell’S&P 500, il migliore è stato il settore finanziario (+1,64%), trainato da Discover Financial Services (+6,25%) e Capital One Financial (+5,67%). Il settore peggiore è stato quello immobiliare (-0,65%).
Commodities
Nel mercato delle materie prime, i prezzi dell’oro sono scesi dello 0,13%, a 2.652,25 dollari l’oncia, a causa del rafforzamento del dollaro. I prezzi del petrolio hanno registrato un aumento settimanale significativo, sostenuti dalle crescenti tensioni in Medio Oriente, ma sono stati limitati dall’appello del presidente Biden a evitare attacchi diretti alle infrastrutture petrolifere iraniane.
Valute
Sul fronte valutario, il dollaro statunitense ha raggiunto il livello più alto delle ultime sette settimane, spinto dai dati occupazionali migliori del previsto. L’euro è sceso dello 0,53% a 1,0976 dollari, mentre la sterlina britannica ha registrato un leggero calo dello 0,08%.
Obbligazioni
Infine, nel mercato obbligazionario, i rendimenti dei titoli di stato statunitensi a 10 anni sono aumentati di 11,2 punti base, riflettendo un’aspettativa ridotta di un allentamento aggressivo della politica monetaria.
Sul fronte internazionale, gli Stati membri dell’UE hanno votato per imporre dazi sulle auto elettriche importate dalla Cina, sebbene ci siano divisioni interne tra i Paesi membri su questa decisione.
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Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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