L’ultima minaccia sui dazi da parte di Donald Trump non ha spaventato gli investitori di Wall Street.
Il Dow Jones ha messo a segno il terzo record di fila, mentre l’s&P500 ha chiuso la settima seduta di fila in positivo, la serie migliore da settembre.
Il neo presidente ha espresso la volontà di imporre nuovi dazi sulle importazioni da Canada, Messico e Cina. In particolare, ha minacciato una tariffa del 25% sui prodotti provenienti dai due paesi confinanti e un ulteriore dazio del 10% sulle merci cinesi.
Gli investitori però sembrano concentrarsi più sulle prospettive economiche interne e sulle politiche monetarie della Federal Reserve che sulle tensioni commerciali internazionali.
I riflettori sui verbali della Fed
Martedì 26 novembre la Federal Reserve ha pubblicato i verbali della riunione del 7 novembre, nella quale l’istituto centrale ha tagliato i tassi di 25 punti base.
Dai verbali è emersa l’intenzione di continuare a ridurre i tassi, senza però eccessiva fretta.
I membri del FOMC stanno osservando segnali di moderazione dell’inflazione, ma restano cauti.
L’intenzione di mantenere una politica monetaria restrittiva per un periodo prolungato è stata ribadita, anche se con una maggiore flessibilità nel caso in cui i dati economici mostrino un raffreddamento più rapido del previsto.
Analisi future S&P500
Il future sul principale benchmark di Wall Street continua a muoversi a ridosso dei massimi storici.
La seduta di ieri si è chiusa a 6.041 punti.
Il retest della resistenza a 6.045 punti, unito a sette sedute consecutive in rialzo, potrebbe ora portare a delle prese di beneficio da parte degli investitori.
Sui livelli attuali non è pertanto esclusa una correzione momentanea e un retest dei 5.980 punti.
In caso di eventuale breakout di quest’ultimo livello potremmo poi assistere ad un’estensione delle vendite fino al supporto a 5.960 punti, dove ci attendiamo una reazione da parte del mercato. Dovessimo osservare una discesa sotto i 5.950 è probabile che andremo a testare i 5.915, anche se al momento non vi sono avvisaglie di debolezza, a meno di assistere oggi a dati molto sotto le attese.
Vista la dinamica tecnica, le eventuali vendite costituiscono poi occasione per riposizionarsi long; in caso di eventuale rottura dei 6.50 ci aspettiamo una ulteriore accelerazione al rialzo.
Eventi macro di rilievo: Il dato PCE
Quest’oggi l’attenzione sarà tutta rivolta sull’indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve, ovvero il dato PCE.
Gli analisti prevedono una crescita dello 0,2% su base mensile e del 3,5% su base annua, in rallentamento rispetto ai mesi precedenti.
Ricordiamo infine che domani 28 Novembre la borsa americana resterà chiusa per il thanksgiving day, come visibile dal calendario delle borse USA.
Informazioni sull'autore: Filippo Giannini
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