Dopo un anno brillante per la finanza, quali sfide ci attendono nel 2025?
di: Alessio Moretti 10 Gennaio 2025 11:11
Abbiamo chiuso il capitolo del 2024 con risultati eccezionali per il mercato azionario: l’indice S&P 500 ha registrato un aumento complessivo di circa il 25%, ben al di sopra della media storica.
Tuttavia, un’annata così positiva potrebbe presentare delle insidie per il 2025, scopriamo il perchè.
Un inizio d’anno con valutazioni elevate
Si dice che “ciò che sale, prima o poi, deve scendere” e questa potrebbe essere la maggiore difficoltà per il mercato azionario all’inizio del nuovo anno.
Al momento, l’indice S&P 500 presenta un rapporto prezzo/vendite (P/S) pari a 2,84, il valore più alto dal 2021 e uno dei più elevati nella storia. Per fare un confronto, dal 2005 a oggi, il rapporto medio P/S si attesta intorno a 1,79, il che significa che l’attuale valutazione è superiore di circa il 59% rispetto alla media.
Se allarghiamo lo sguardo al XX secolo, le valutazioni appaiono ancora più alte rispetto agli standard storici. Per esempio, tra il 1969 e il 1995, il rapporto P/S medio dell’S&P 500 era di appena 0,66, con un minimo di 0,35 raggiunto nel 1982.
È vero che ci sono ragioni strutturali che giustificano un maggiore appetito per le azioni rispetto a 40 anni fa, come il passaggio dai fondi pensione tradizionali agli account individuali per la pensione. Tuttavia, con valutazioni così elevate, un ritorno verso la media storica sembra inevitabile. Ma come potrebbe avvenire?
Come e quando si abbassano le valutazioni
Il rapporto prezzo/vendite può scendere in due modi principali:
- Il prezzo delle azioni (numeratore) diminuisce.
- I ricavi delle aziende (divisore) aumentano.
In pratica, però, è solitamente il calo dei prezzi delle azioni a causare una contrazione del rapporto. Questo perché l’aumento dei ricavi tende ad alimentare l’ottimismo, spingendo gli investitori a puntare di più sul mercato.
Al contrario, il pessimismo ha l’effetto opposto, abbassando i prezzi delle azioni anche se i ricavi rimangono stabili o in crescita. Un esempio evidente si è avuto tra il 2007 e il 2009, quando i prezzi delle azioni sono crollati di oltre il 50%, portando il rapporto P/S dell’S&P 500 da 1,52 nel 2007 a 0,80 nel 2009.
Le incognite del 2025
Il 2025 inizia con alcune incertezze economiche. Ad esempio, politiche tariffarie più aggressive potrebbero frenare la crescita economica e incidere sui profitti aziendali.
Inoltre, l’inflazione rimane leggermente sopra l’obiettivo a lungo termine del 2% fissato dalla Federal Reserve. Se dovesse persistere o aumentare, la Fed potrebbe rivedere la sua politica di tagli ai tassi di interesse, magari invertendo la rotta con rialzi.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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