Oro Stabile e Petrolio in Calo: Le Politiche Globali e l’Energia al Centro della Scena
di: Alessio Moretti 24 Gennaio 2025 11:15
L’oro rimane stabile grazie al dollaro debole
Giovedì i prezzi dell’oro sono rimasti sostanzialmente invariati, sostenuti dall’indebolimento del dollaro. Gli investitori continuano a monitorare attentamente le possibili implicazioni delle politiche della nuova amministrazione statunitense.
Il future sull’oro con scadenza febbraio ha registrato un lieve calo dello 0,21%, fermandosi a 2.765 dollari l’oncia.
Mentre scriviamo il mercato si sta però muovendo al rialzo toccando il livello più alto degli ultimi tre mesi e a soli 20 dollari dal record storico registrato nelle ultime battute del mese di ottobre.
L’incertezza legata alle future politiche commerciali ha spinto molti investitori verso beni rifugio, come l’oro, per proteggersi da possibili turbolenze di mercato.
Petrolio in discesa: pesano le dichiarazioni presidenziali
Giovedì, i prezzi del petrolio hanno subito una contrazione superiore all’1%, influenzati dai commenti del Presidente degli Stati Uniti durante il suo intervento al Forum Economico Mondiale di Davos.
Il Brent ha chiuso la giornata a 77,93 dollari al barile, in calo di 1,04 dollari (-1,32%). Il WTI statunitense si è attestato a 74,28 dollari al barile, con un ribasso di 98 centesimi (-1,30%).
Il Presidente ha esplicitamente chiesto all’Arabia Saudita e all’OPEC di ridurre i costi del petrolio, contribuendo così alla flessione dei prezzi. Inoltre, le incertezze riguardanti l’impatto di eventuali tariffe statunitensi e politiche energetiche sulla crescita economica globale hanno aggiunto pressione al ribasso sui mercati energetici.
Nuove politiche energetiche e dati sulle scorte USA
All’inizio della settimana, il Presidente aveva dichiarato uno stato di emergenza energetica nazionale tramite ordine esecutivo. Questo provvedimento mira a semplificare le normative ambientali relative ai progetti infrastrutturali e ad accelerare l’iter autorizzativo per la costruzione di nuove reti di trasmissione e infrastrutture per gasdotti.
Nel frattempo, i dati pubblicati giovedì dall’EIA (Energy Information Administration) hanno mostrato un calo delle scorte di petrolio greggio negli Stati Uniti, ora ai livelli più bassi da marzo 2022, nonostante una riduzione delle attività di raffinazione. Sempre secondo l’EIA, le scorte di distillati sono diminuite, mentre quelle di benzina sono aumentate, segnalando un quadro complesso per il settore energetico.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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