Venerdì i mercati azionari statunitensi hanno chiuso in ribasso, influenzati dal calo della fiducia dei consumatori, dalla contrazione delle vendite nel settore immobiliare e da dati negativi nel comparto dei servizi. Gli investitori hanno reagito con cautela, considerando che la Federal Reserve ha già segnalato un approccio graduale a ulteriori allentamenti della politica monetaria.
Il Dow Jones Industrial Average ha perso il 1,7%, chiudendo a 43.428,02 punti. L’S&P 500 è sceso del 1,7%, fermandosi a 6.013,13 punti, mentre il Nasdaq Composite ha registrato un calo del 2,2%, chiudendo a 19.524,01 punti. Su base settimanale, il Dow e il Nasdaq hanno entrambi lasciato sul terreno il 2,5%, mentre l’S&P 500 ha chiuso in ribasso dell’1,7%.
Sanità in difficoltà: il caso UnitedHealth
Le perdite del Dow Jones sono state accentuate dal calo delle azioni del settore sanitario. In particolare, UnitedHealth Group ha subito un crollo di oltre 7% dopo che il Wall Street Journal ha riportato che il Dipartimento di Giustizia sta indagando sulle sue pratiche di fatturazione Medicare e sui metodi di codifica diagnostica.
A causa del peso significativo di UnitedHealth sul Dow Jones, la sua performance ha avuto un impatto rilevante sull’indice. Anche altre società sanitarie, come Humana e CVS Health, hanno registrato perdite.
Dall’altro lato, il produttore dei farmaci anti-obesità Wegovy e Ozempic, Novo Nordisk, ha visto il valore delle proprie azioni salire dopo che la Food and Drug Administration (FDA) ha annunciato la risoluzione dei problemi di fornitura di questi farmaci.
Notizie aziendali: Coinbase e CrowdStrike sotto i riflettori
Nel settore delle criptovalute, Coinbase Global ha comunicato che la Securities and Exchange Commission (SEC) ha deciso di archiviare la causa contro la piattaforma di trading, che era accusata di gestire un exchange illegale. L’accordo, tuttavia, è ancora soggetto all’approvazione finale da parte dei commissari della SEC.
Nel frattempo, fonti vicine alla vicenda hanno riferito a Bloomberg che le autorità statunitensi stanno indagando su un contratto da 32 milioni di dollari tra CrowdStrike Holdings e un distributore tecnologico per la fornitura di strumenti di cybersecurity all’Internal Revenue Service (IRS).
Utili dell’S&P 500: crescita robusta, ma con ombre sull’energia
Secondo i dati di LSEG I/B/E/S, la crescita degli utili dell’S&P 500 per il quarto trimestre è stimata al 15,7% su base annua. Escludendo il settore energetico, questa percentuale sale al 19,1%.
Dei 425 titoli dell’S&P 500 che hanno già pubblicato i risultati per il Q4 2024, il 75,8% ha superato le stime sugli utili, mentre il 63,8% ha registrato ricavi superiori alle previsioni degli analisti. Dieci degli undici settori dell’indice dovrebbero mostrare una crescita annua degli utili, con le comunicazioni (+32,8%) e il settore finanziario (+30,0%) in testa. Di contro, il comparto energetico è previsto in forte calo, con una riduzione del 29,6% rispetto all’anno precedente.
Sul fronte dei ricavi, la crescita prevista per il quarto trimestre è del 4,9% su base annua, che sale al 5,5% se si esclude il settore energetico.
I migliori e i peggiori settori dell’S&P 500
Settore con la miglior performance:
- Beni di consumo primari +1,00%
- Kenvue +4,15%
- Hershey +4,07%
- Mondelez International +4,02%
Settore con la peggior performance:
- Tecnologia dell’informazione -2,45%
- Akamai Technologies -21,73%
- Epam Systems -4,46%
- CrowdStrike Holdings -6,75%
Questa settimana, 57 società dell’S&P 500 pubblicheranno i loro risultati trimestrali, il che potrebbe portare a nuove dinamiche di mercato.
Sorprese nei risultati aziendali
Il settore finanziario ha mostrato la percentuale più alta di aziende che hanno battuto le stime sugli utili (84,3%). Il comparto dei beni di consumo discrezionali ha registrato il più alto fattore sorpresa, con un margine del 14,5% rispetto alle attese.
Di contro, solo il 52,4% delle società del settore utilities ha superato le previsioni, mentre il comparto industriale ha registrato il peggior fattore sorpresa sugli utili, pari a -2,1%. Complessivamente, il fattore sorpresa per l’intero S&P 500 è stato del 6,5%, superiore alla media di lungo periodo (4,2% dal 1994) e in linea con la media degli ultimi quattro trimestri (6,6%).
Attualmente, il rapporto prezzo/utili (P/E) a quattro trimestri dell’S&P 500 è di 22,6x.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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