Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina si fanno sempre più critiche: l’amministrazione Trump ha di fatto impedito a Nvidia di vendere i suoi processori di intelligenza artificiale più recenti ai clienti cinesi.
Una mossa che costerà al colosso dei semiconduttori una svalutazione fino a 5,5 miliardi di dollari nel primo trimestre fiscale.
Le conseguenze in borsa non si sono fatte attendere: il titolo Nvidia ha perso il 6,9% nella seduta di mercoledì, chiudendo a 104,49 dollari.
Blocco immediato delle vendite dell’H20
In un documento depositato presso la SEC martedì sera, Nvidia ha rivelato che il governo americano richiederà ora una licenza di esportazione per poter vendere il chip H20, progettato appositamente per il mercato cinese, non solo in Cina ma anche in altri Paesi soggetti a restrizioni.
Secondo quanto dichiarato da Nvidia, l’obbligo di licenza resterà in vigore “per un periodo indefinito”. Per molti analisti, ciò equivale a un vero e proprio divieto di esportazione, considerata l’improbabilità che tali licenze vengano effettivamente concesse.
Tagli ai target di prezzo, ma l’impatto è (per ora) gestibile
La notizia ha portato diversi analisti di Wall Street a rivedere al ribasso i target di prezzo per il titolo. Kevin Cassidy di Rosenblatt Securities ha ridotto la stima a 200 dollari da 220, pur mantenendo la raccomandazione “buy”. Secondo Cassidy, la perdita è da considerarsi un vero e proprio blocco operativo legato alla guerra dei dazi in corso.
Tuttavia, Vivek Arya di BofA Securities ritiene che l’impatto sia “gestibile”. Le vendite robuste della nuova generazione di chip Blackwell negli Stati Uniti e in altri mercati non soggetti a restrizioni potrebbero compensare le perdite. Inoltre, Arya sottolinea che l’H20 era un prodotto a margine più basso, e la sua esclusione potrebbe persino migliorare i margini complessivi. Il suo target è stato fissato a 160 dollari, con giudizio “buy”.
Anche AMD nel mirino delle restrizioni
Non è solo Nvidia a finire nella rete delle nuove regole commerciali.
Anche AMD ha comunicato che sarà colpita dalle limitazioni all’export di chip AI verso la Cina.
In un proprio filing normativo, l’azienda ha dichiarato che si aspetta di subire una svalutazione fino a 800 milioni di dollari relativa all’inventario e agli impegni di acquisto sui chip MI308 destinati a clienti cinesi. Anche in questo caso, è ora necessario ottenere una licenza per l’esportazione — e AMD ha già anticipato che non vi è alcuna garanzia che tali licenze verranno concesse.
Dopo il recente sell – off è il momento di acquistare Nvidia?
La recente svalutazione delle azioni di Nvidia sta facendo gola a molti investitori.
Tuttavia, i processori avanzati di Nvidia sono al centro della rivoluzione dell’intelligenza artificiale e per questo motivo svolgono un ruolo di primo piano nella crescente concorrenza tra Stati Uniti e Cina.
Per questo motivo molti investitori ora si stanno chiedendo se è il momento di comprare le azioni di Nvidia o se è meglio stare alla larga.
Nvidia e il rischio geopolitico: una lama a doppio taglio
Il business di Nvidia è fortemente esposto al contesto internazionale, e la sua dipendenza (seppur parziale) dal mercato cinese è diventata un punto debole in un clima di crescente tensione. Le limitazioni alle vendite dei chip H20 in Cina e la possibilità di un’estensione delle restrizioni attraverso le AI Diffusion Rules potrebbero compromettere quote di mercato, fatturato e visibilità sui risultati futuri.
Il rischio? Se le relazioni tra Washington e Pechino dovessero peggiorare ulteriormente, Nvidia potrebbe trovarsi in un contesto di crescente isolamento da uno dei mercati più importanti per la tecnologia globale.
Sul lungo termine il potenziale resta immenso
Nonostante i venti contrari di breve periodo, Nvidia rimane una delle aziende meglio posizionate per cavalcare l’onda dell’AI. La sua nuova architettura Blackwell, il dominio nei processori per training AI e inferenza, e la domanda globale crescente di infrastrutture avanzate la rendono una protagonista irrinunciabile del settore.
Chi investe con una visione a lungo termine e ha una tolleranza elevata alla volatilità potrebbe vedere nel recente calo dei prezzi un’opportunità interessante. La correzione offre un punto d’ingresso più favorevole per accumulare posizioni in un’azienda con un potenziale di crescita strutturale.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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