Powell gela Wall Street, la situazione resta più che mai precaria
di: Filippo Giannini 17 Aprile 2025 11:37
È stata un’altra giornata nera per Wall Street quella di mercoledì 16 aprile.
Gli indici americani hanno chiuso con perdite pesanti, gelati dalle dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell.
Il Nasdaq ha perso il -3,07%, segnando la peggiore performance tra i principali indici. Lo S&P 500 ha ceduto il -2,24%, scendendo a 5.275,72 punti, mentre il Dow Jones ha chiuso in calo del -1,73% a quota 39.669,39.
Powell avverte: i dazi aumentano l’inflazione e complicano il mandato della Fed
Durante un intervento all’Economic Club di Chicago, Powell ha espresso una preoccupazione che ha scosso i mercati: le tariffe imposte nelle recenti lotte commerciali sono destinate ad alimentare l’inflazione, andando oltre quanto inizialmente previsto dalla Fed.
Ha definito “altamente probabile” un aumento temporaneo dei prezzi, sottolineando che l’obiettivo sarà contenere questo effetto a un “picco isolato”, senza lasciare che si trasformi in una spirale inflazionistica.
Ma le sue parole più allarmanti sono arrivate in risposta alle domande sulla situazione dei mercati.
Powell ha ammesso che gli operatori stanno facendo i conti con un livello di incertezza senza precedenti e che l’attuale contesto potrebbe portare la Fed a dover scegliere quale dei suoi obiettivi dare priorità: tra stabilità dei prezzi e piena occupazione.
Una scelta che segnerebbe una deviazione importante rispetto alla strategia di equilibrio seguita finora.
Settori peggiori dell’S&P500
Il settore tecnologico dell’S&P 500 ha registrato un tonfo del -3,9%, con titoli simbolo come NVIDIA e AMD in profondo rosso:
- NVIDIA ha perso il -6,9% dopo aver ricevuto notifica dal governo USA che richiederà, a tempo indeterminato, una licenza speciale per esportare le GPU H20 in Cina.
- AMD ha subito un crollo del -7,3%, anche in questo caso per via di nuove limitazioni all’esportazione. Entrambe le aziende hanno previsto impatti negativi sui risultati futuri a causa di queste restrizioni.
- Anche ASML, colosso olandese dei semiconduttori, ha lasciato sul terreno il -7,1% dopo aver deluso le aspettative con i suoi ordini trimestrali, avvertendo che le tensioni commerciali stanno generando incertezza a lungo termine.
Tra gli 11 settori dell’S&P 500, solo quello energetico ha chiuso in territorio positivo, probabilmente sostenuto da prezzi del petrolio più alti e da una rotazione degli investimenti verso settori più difensivi.
Analisi S&P500 future – Giovedì 17 Aprile
Da un punto di vista grafico la situazione sul principale future americano resta debole e precaria.
Al momento della scrittura stiamo assistendo ad un rimbalzo di oltre l’1%, ma il ritorno ieri sotto il supporto a 5.350 punti è un importante campanello di allarme.
In ottica di medio lungo periodo sono due i livelli da tenere sotto controllo a nostro avviso, ovvero 5.200 e 5.600 punti.
Il breakout di questi due livelli potrebbero garantire nuova direzionalità al mercato, rispettivamente al ribasso e al rialzo.
In caso di ritorno sotto i 5.200 punti ci aspettiamo un retest dei 4.950 punti, mentre il breakout dei 5.600 punti farebbe migliorare decisamente la struttura tecnica, con possibilità di assistere ad un allungo fino a 5.850 punti.
Nel breve invece per quanto visto in questo inizio di settimana riteniamo più probabile che il mercato continui ad essere venduto e segnaliamo la prima area possibile di vendita a 5.380 punti, dove troviamo al momento resistenza; solo un allungo sopra i 5.425 riporterebbe fiducia nel mercato, con possibile allungo fino a 5.470 punti.
Sul fronte opposto il primo supporto ora è a 5.300 punti, livello il cui superamento al ribasso spingerebbe il mercato verso l’area supportiva a 5.200 punti.
Informazioni sull'autore: Filippo Giannini
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