L’intervista – Quanto ne sappiamo di Bitcoin?

di: Filippo Giannini 31 Gennaio 2017 10:51

criptovalute in calo

Poco meno di un anno fa parlavamo di bitcoin insieme a Stefano Roperti, Senior Account manager di Exante.eu. 

Alla luce delle performances stratosferiche registrate dalla regine delle criptovalute nel 2017, ripercorriamo insieme lo scenario di questo mercato all’inizio dell’anno, tra lo scetticismo di molti e le convinzioni di chi già allora aveva già intuito le potenzialità della moneta digitale.


Nel video allegato all’articolo è possibile ascoltare l’intervista oltre ad un focus di analisi tecnica relativo al primo fondo regolamentato al mondo che ha come sottostante il Bitcoin, disponibile per il trading in real time sulla piattaforma ATP per i clienti del broker Exante.

Per chi invece non conosce ancora il mondo Bitcoin o desidera approfondire il tema, di seguito trovate un po’ di letteratura sull’argomento.

Scarica la piattaforma ATP di Exante

 

https://www.youtube.com/watch?v=xlKPSkRk28M&feature=youtu.be

 

La nascita del Bitcoin

Il Bitcoin è una moneta elettronica nata ufficialmente nel Gennaio del 2009, grazie ad un personaggio sconosciuto che si è celato dietro lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto,  ma presentata su internet già nel 2008. Essa è stata sviluppata con l’intenzione di creare un sistema di pagamento e di circolazione del denaro che fosse indipendente da un qualsiasi ente pubblico o privato e che permettesse di effettuare pagamenti in tutto il mondo in maniera anonima e istantanea. Tale sistema, per questo, si discosta notevolmente dai tradizionali metodi di pagamento e non prevede inoltre un organo centrale che stabilisca il valore della moneta: il valore dipende dalla fiducia che gli investitori ripongono in essa.

La parola “Bitcoin” ha un duplice significato: il termine “Bitcoin” maiuscolo fa riferimento al software open source progettato per implementare il protocollo di comunicazione e la rete peer-to-peer, mentre il termine “bitcoin” minuscolo fa riferimento alla valuta in sé.   Anche se in molti paesi sono stati già vietati, tra gli investitori italiani i bitcoin sono in notevole espansione e nel 2013 è stata anche creata l’associazione senza scopo di lucro, Bitcoin Foundation Italia.

 

La tecnologia che c’è dietro

Questa moneta elettronica di nuova generazione oltre ad avere alla base un software open source (cioè modificabile e migliorabile da tutti), usa delle chiavi crittografiche pubbliche per ricevere o inviare denaro. Le chiavi anche dette “indirizzi bitcoin” vengono assegnate agli utenti che partecipano alla rete e non contengono informazioni personali sui proprietari, in tal modo si garantisce la confidenzialità dei dati. La rete per trasferire denaro è di tipo peer to peer, questo significa che ognuno degli utenti collegati ha al pari di tutti gli altri accesso alle risorse comuni, senza che vi sia un’unità di controllo dedicata; il denaro quindi non può essere tracciato o regolato da nessun ente.

Come per le transazioni, anche la creazione di moneta bitcoin è affidata alla rete, la quale la distribuisce in maniera casuale agli utenti che con il loro lavoro apportano valore al sistema. Questa attività viene definita con il termine mining, che deriva dalla locuzione gold mining, ovvero l’estrazione dell’oro. Inizialmente chiunque poteva partecipare a questa attività di produzione, ma ora l’aumento della difficoltà di calcolo permette la partecipazione solo a chi possiede dell’hardware specializzato.

Il numero massimo di Bitcoin che possono essere creati è stato limitato a 21 milioni nel giro di 130 anni, e la ricompensa per il lavoro svolto fissata all’inizio in 50 bitcoin è destinata a dimezzarsi ogni 4 anni secondo una progressione geometrica. La quantità di moneta in circolazione è quindi nota e di conseguenza è prevedibile anche il livello di inflazione. Oltre al bitcoin vi sono unità di misura di valore inferiore come i millibitcoin, i microbitcoin e i satoshi, rispettivamente pari a 0,001, 0,000001 e 0,000000001 bitcoin.

Vantaggi e svantaggi nell’utilizzo dei bitcoin

Innanzitutto diciamo che aprire un conto bitcoin è semplice poiché basta scaricare un software che possa sostenere il file wallet. Una volta scelto il file la procedura sarà guidata dal sistema che terminerà che l’acquisto dei bitcoin.

L’utilizzo di questa forma di moneta elettronica offre numerosi vantaggi:

  • Possibilità di effettuare pagamenti o trasferimenti del denaro senza controlli o restrizioni in ogni angolo del mondo;
  • Le transazioni effettuate tramite bitcoin non contenendo informazioni personali evitano il furto d’identità e di frode;
  • Non esistono commissioni per la ricezione del denaro, mentre per il pagamento le commissioni sono personalizzabili in base alla velocità di conferma del pagamento che si desidera;
  • Ogni transazione è tracciabile e consultabile nella rete bitcoin.

I bitcoin però non sono soltanto rose e fiori, essi presentano anche degli svantaggi rispetto alla moneta tradizionale a cui siamo abituati:

  • Molte aziende e attività non accettano ancora i bitcoin come forma di pagamento. Quindi il loro utilizzo risulta molto limitato;
  • Essendo una moneta ancora poco affermata, il suo valore risulta molto volatile ai singoli eventi che caratterizzano il mercato;
  • I servizi che ruotano intorno al bitcoin sono ancora poco sviluppati rispetto alle valute tradizionali.

 

La crescita dei bitcoin

Nel momento della sua nascita un dollaro statunitense poteva essere scambiato con 1392 bitcoin. Nemmeno un anno dopo il valore di un bitcoin sale a livelli pazzeschi e raggiunge il mezzo dollaro, praticamente si apprezza di 700 volte. Dopo aver raggiunto i 30 dollari statunitensi nei primi mesi del 2011 i bitcoin subiscono una frenata e si attestano sui 2 dollari agli inizio del 2012. A fine 2013 dopo una serie di alti e bassi si sviluppa una bolla speculativa e il valore di ogni singolo bitcoin tocca i 1.000 dollari; cresce notevolmente anche il numero di wallets. I bitcoin si sono affermati come mezzo di scambio sicuro, ma hanno registrato performance meno spiccate come riserva di valore e si sono rivelati fragili come unità di conto, vista l’alta volatilità dei prezzi.

A fine Dicembre 2014, il numero di transazioni giornaliere di bitcoin raggiungono quota 100 mila al giorno e Grandi imprese come Microsoft, Expedia e PayPal iniziano ad accettare i Bitcoin per alcune categorie di prodotti/servizi, così come fondazioni e ong quali la Croce Rossa americana, Greenpeace e Wikipedia.

Il sistema bitcoin ha raggiunto oggi  una diffusione mondiale, con una capitalizzazione di mercato pari allo 0.6% dell’aggregato M1 del dollaro. Attualmente il suo valore oscilla intorno agli 850 dollari.

Se il bitcoin diventerà la moneta del futuro ancora questo non si può sapere. Sta di fatto però che a partire dalla sua nascita è riuscita a smuovere l’interesse di grandi investitori e di grandi compagnie di tutto il mondo. Alcuni paesi per paura della sua ascesa l’hanno vietata e molte banche internazionali ne monitorano la situazione costantemente. Staremo a vedere cosa succederà nel futuro.

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Informazioni sull'autore: Filippo Giannini

Autore Articolo: Filippo Giannini
Laureato in ingegneria, ha 15 anni di esperienza sui mercati finanziari come trader indipendente. Membro Professional della Società Italiana di Analisi Tecnica (SIAT), per TradingFacile opera come trader quantitativo, analista tecnico e responsabile del settore formazione. La sua operatività si concentra su un approccio quasi esclusivamente automatico, attraverso algoritmi da lui creati e validati che sfruttano principalmente la volatilità e le inefficienze di mercato. Viene invitato regolarmente come relatore ai principali eventi italiani inerenti al trading e agli investimenti e collabora inoltre con broker e testate giornalistiche, realizzando analisi sui principali indici e cross valutari, oltre a seminari ed eventi formativi, sia dal vivo che on-line. Collabora con le principali testate giornalistiche di settore, realizzando report e analisi di mercato.

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