Ancora rialzi sul petrolio, quale sarà il punto d’arrivo?

I timori di una guerra totale e soprattutto di un’interruzione della fornitura di greggio dal Medio Oriente stanno spingendo i prezzi del petrolio verso l’alto.

Il greggio americano viene scambiato in questo lunedì al di sopra dei 75 dollari al barile, in rialzo di quasi due punti percentuali.

I timori di un’escalation spingeranno i prezzi a 100 dollari al barile?

Gli analisti ritengono che i paesi OPEC abbiano sufficiente capacità produttiva inutilizzata per compensare un’eventuale perdita di fornitura da parte dell’Iran, ma questo potrebbe non bastare ai mercati per alleviare le preoccupazioni.

Secondo Goldman Sachs, se la produzione iraniana dovesse subire un calo consistente, i prezzi del petrolio potrebbero aumentare di 20 dollari al barile, arrivando a sfiorare i 100 dollari.

L’Iran è fra i più grandi produttori di greggio, con un’estrazione di quasi quattro milioni di barili di petrolio al giorno, pari a circa il 4% della fornitura mondiale.

Analisi WTI future 07-10-2024

Nell’analisi di mercoledì scorso avevamo scritto che la rottura dei 72 dollari, confermata in chiusura di sessione, avrebbe calamitato nei prossimi giorni nuovi acquisti ed un allungo fino a 75 dollari e di fatti così è stato.

I 75 dollari sono stati superati mentre scriviamo e la prossima resistenza è ora posizionata a 77.5 dollari.

Nel caso quest’oggi dovessimo assistere ad una close sopra i 75 dollari aspettiamoci poi un veloce retest dei 77.5 dollari nelle prossime sedute, dove poi potremmo assistere con grande probabilità a delle prese di beneficio.

A livello grafico un segnale importante in grado di supportare una ulteriore accelerazione sul WTI avverrebbe qualora il mercato recuperasse quota 82.5 dollari, livello al quale dove associamo un’inversione rialzista di tendenza di lungo periodo che potrebbe spingere veramente il petrolio verso i 100 dollari, come ipotizzato da Goldman Sachs.