Giovedì, il dollaro statunitense ha guadagnato terreno contro la maggior parte delle principali valute, inclusa l’euro, poiché gli investitori hanno consolidato le loro posizioni dopo una settimana di vendite sul biglietto verde. Tuttavia, le preoccupazioni persistenti per un rallentamento della crescita economica, aggravate dalle politiche commerciali della Casa Bianca, continuano a pesare sulle prospettive a lungo termine del dollaro.
La minaccia del Presidente degli Stati Uniti di imporre un dazio del 200% sul vino, il cognac e altre bevande alcoliche europee ha aggiunto ulteriore tensione al conflitto commerciale globale, destabilizzando ulteriormente i mercati finanziari e alimentando i timori di recessione. Questa dichiarazione è seguita all’avvertimento del Presidente di mercoledì riguardo a possibili misure ritorsive contro i contro-dazi dell’UE su 26 miliardi di euro di importazioni statunitensi, la cui entrata in vigore è prevista per il prossimo mese.
L’indice del dollaro ha registrato un aumento del +0,25% a 103,84, segnando il secondo giorno consecutivo di guadagni. L’euro ha perso lo 0,33% scendendo a $1,0852, pur mantenendosi vicino al massimo di cinque mesi di $1,0947 toccato all’inizio della settimana.
La sterlina resta vicina ai massimi di quattro mesi
La sterlina britannica ha subito una lieve flessione contro il dollaro in rafforzamento, ma è rimasta vicina al massimo di quattro mesi. La valuta britannica ha chiuso a -0,12% a $1,2948, dopo aver raggiunto $1,299 mercoledì, il livello più alto dal 7 novembre. Dall’inizio dell’anno, la sterlina ha guadagnato il +3,49% contro il dollaro. Contro l’euro, la sterlina è salita del +0,20% a 83,81 pence.
Sale lo Yen in attesa della riunione della BOJ
Al contrario, lo yen giapponese si è apprezzato dello +0,31% contro il dollaro, scambiando a ¥147,76 per dollaro, sostenuto dalle aspettative di un possibile aumento dei tassi d’interesse da parte della BoJ entro l’anno. Sebbene la Banca del Giappone sia attesa a mantenere il tasso attuale nella riunione di politica monetaria della prossima settimana, la maggior parte degli economisti prevede un rialzo di 25 punti base allo 0,75% nel terzo trimestre, con luglio come periodo più probabile.
Questa continua incertezza, alimentata dalle tensioni geopolitiche e dalle manovre economiche, lascia i mercati in uno stato di attesa vigile, con gli investitori che monitorano attentamente ogni sviluppo in cerca di segnali più chiari per orientare le proprie strategie.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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