Nelle ultime sedute abbiamo assistito ad una pressione ribassista abbastanza marcata sul mercato dell’oro.
Ieri il future sul metallo più prezioso ha chiuso la seconda sessione consecutiva in negativo, portandosi a ridosso dei 2.300 dollari l’oncia.
Il recente calo è da attribuire ad un rafforzamento del dollaro, che si è attestato vicino al massimo degli ultimi due mesi; a questo aspetto si aggiungono anche i crescenti rendimenti dei Treasury USA.
Anche le ultime dichiarazioni di alcuni membri della Federal Reserve hanno ulteriormente influenzato il sentiment del mercato.
Lisa Cook, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve, ha riconosciuto i progressi sull’inflazione e ha parlato di un mercato del lavoro in graduale raffreddamento, ma non ha specificato una tempistica per i tagli dei tassi.
Nel frattempo anche Michelle Bowman è stata piuttosto falco, affermando che non è ancora arrivato il momento di iniziare a ridurre i tassi di interesse e non ha anzi escluso un nuovo aumento se l’inflazione dovesse persistere.
Questi sviluppi arrivano appena prima del cruciale rapporto sull’inflazione preferito dalla Fed, ovvero il Personal Consumption Expenditures (PCE), previsto per venerdì.
Nonostante le recenti dichiarazioni falco di alcuni dei sui membri, un dato PCE più basso delle attese potrebbe comunque incoraggiare la Federal Reserve a considerare di abbassare il suo tasso di riferimento già a settembre.
Analisi tecnica Gold future
Analizzando il grafico con time frame giornaliero possiamo facilmente notare come il mercato sia arrivato ieri a scambiare su un supporto particolarmente significativo da un punto di vista tecnico, ovvero quota 2.305 dollari.
Tale livello era stato già battuto dal mercato più volte tra aprile e giugno, sostenendo successivamente sempre un rimbalzo dei prezzi.
Nel primo caso il breakout al rialzo ha fornito un allungamento su nuovi massimi storici a 2.450 dollari e nel secondo caso il pullback su tale area ha fornito poi un rimbalzo che ha visto poi un ulteriore aggiornamento dei massimi storici sopra i 2.450 dollari.
Siamo dell’idea che il retest di ieri dei 2.305 dollari potrebbe fornire ancora una volta la base per un rimbalzo, soprattutto se oggi dovessimo assistere ad una salita sopra i 2.320 dollari.
Al momento escludiamo questo scenario, ma se per caso dovessimo assistere ad un breakout al ribasso dei 2.295 dollari, confermato in chiusura di sessione, dovremmo aspettarci poi un aumento deciso della debolezza.
Scenario rialzista
Long in caso di salita sopra i 2.320 dollari, con primo target a 2.330 ed in estensione 2.340 e 2.350 dollari.
Scenario ribassista
Short in caso di close sotto i 2.295 dollari con target a 2.250 dollari.
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Informazioni sull'autore: Filippo Giannini
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