Future Oro: il sell off è terminato?

Il rafforzamento del dollaro e la crescente propensione al rischio da parte degli investitori, in seguito alla vittoria elettorale di Donald Trump la scorsa settimana, stanno mettendo pressione al ribasso sull’oro, che ieri ha toccato un nuovo minimo a due mesi scivolando al di sotto dei 2.550 dollari l’oncia.

Il trend attuale dell’oro

I prezzi spot dell’oro sono scesi di quasi il 7% dai risultati elettorali e al momento della scrittura il future con consegna dicembre 2024 viene scambiato al di sopra dei 2.560 dollari.

Questo calo segue una serie di record storici registrati dal metallo giallo nel corso dell’ultimo anno.

Negli ultimi sette giorni di trading, il prezzo dell’oro è sceso in sei sessioni consecutive, sancendo una pausa della corsa rialzista che aveva caratterizzato il metallo prezioso nel mese di ottobre.

Fattori che influenzano il calo

Il ritorno di Trump alla Casa Bianca ha spinto gli indici azionari statunitensi a nuovi massimi storici, anche se il rally si è recentemente attenuato.

Le prospettive di una politica economica più favorevole annunciata dal nuovo presidente, con meno tasse e regolamentazioni potrebbe continuare a mettere pressione al mercato dell’oro anche nelle prossime settimane.

La pressione delle ultime settimane sul comparto obbligazionario e la prospettiva che la Fed possa mantenere tassi alti più a lungo ha prodotto una correzione sul Gold, asset che più di altri si era apprezzato nel corso del 2024 sulla prospettiva di assistere ad un importante allentamento monetario da parte della banca centrale americana.

Inoltre la forza persistente del dollaro è un altro fattore che sta influenzando le recenti quotazioni del metallo giallo.

L’indice del dollaro statunitense (DXY) si aggira vicino a 106,80, dopo essersi leggermente ritirato dal massimo annuale di 107,06, raggiunto grazie ai cosiddetti “Trump trades”. Il Producer Price Index (PPI) di ottobre ha mostrato un incremento del 2,4% su base annua, superando le previsioni, mentre il Core PPI è salito del 3,1%.

L’ottimismo post-elettorale ha anche alimentato il mercato delle criptovalute: il bitcoin, ad esempio, ha superato per la prima volta 93.000 $, trainato dalla speranza che Trump mantenga le sue promesse di supporto al settore.

L’idea di un ambiente con meno regolamentazioni e tasse più basse sotto Trump ha spostato i capitali verso le azioni e le criptovalute, riducendo l’interesse per l’oro.

Analisi tecnica future oro

Le recenti vendite hanno spinto il future sull’oro al test dell’importante supporto grafico a 2.550 dollari.

Quest’area è la linea spartiacque tra mercato toro e mercato orso.

Una close settimanale al di sotto di tale livello sancirebbe di fatti un’inversione ribassista, con possibilità di assistere ad una debolezza di lungo periodo e al test dei 2.400 dollari, ex area resistiva e dove attualmente passa la media mobile a 200 periodi.

Sarà pertanto fondamentale monitorare la seduta odierna per avere un quadro più completo su cosa aspettarsi nella prossima ottava.

La candela doji di ieri, con chiusura lontana dai minimi, potrebbe significare uno stop al recente movimento correttivo, con probabilità di assistere ad un rimbalzo nelle prossime sedute; in tal senso però attenderemo conferme dettate dal recupero dei 2.620 dollari, mossa che riporterebbe possibilità su questo mercato.

Segnaliamo comunque nel breve la presenza di un’area resisteva a 2.595 dollari, dove riteniamo che i venditori spingeranno nuovamente al ribasso i prezzi e produrre un retest dei 2.575 punti.

In caso di superamento dei 2.620 dollari il primo obiettivo è il test dei 2.660 dollari.