Petrolio, il quadro tecnico si fa sempre più debole

Il mercato del petrolio mostra ancora delle difficoltà evidenti e nella seduta di giovedì chiude poco mosso vicino la parità.

Mercoledì i prezzi del greggio statunitense erano crollati di oltre il 3% a 79 dollari al barile, a causa di un aumento inaspettato delle scorte e dalla prospettiva di un cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza.

Secondo l’Energy Information Administration, le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono aumentate di 7,3 milioni di barili la scorsa settimana, raggiungendo un totale di 461 milioni di barili, livelli più alti da giugno 2023.

Al momento della scrittura il future con consegna giugno 2024 viene scambiato sulla parità intorno ai 79 dollari al barile; la seduta di ieri si era chiusa a 79.24 dollari.

Il mercato ha mollato il livello tecnico e psicologico degli 80 dollari e su questo mercato salgono ora i timori di un ennesimo sell off, visto anche che i prezzi si stanno stabilizzando al di sotto della media mobile a 200 periodi.

In questo scenario raccomandiamo pertanto la massima cautela nell’aprire nuove posizioni long, che sarebbero invece avallate in caso di close giornaliera sopra gli 80.5 dollari.

Le probabilità ora pendono quindi per una continuazione della debolezza piuttosto che per un ritorno degli acquisti; non è pertanto da escludere un test almeno dei 78.20 dollari, dove troviamo area supportiva di rilievo a livello volumetrico.

Dovessimo rompere al ribasso i 78.20 aspettiamoci un test di quota 77 dollari, livello dove il mercato sarà chiamato ad un rimbalzo.

A livello macro segnaliamo per quest’oggi il dato sul mercato del lavoro statunitense, che potrebbe influire sulle aspettative di un aumento o diminuzione della domanda di petrolio.