Petrolio in rialzo, ora il test dei 70.5 dollari

Giovedì i prezzi del petrolio hanno registrato un lieve rialzo.

I futures sul Brent sono aumentati di 5 centesimi (+0,07%), chiudendo a 74,05 dollari al barile, mentre i futures sul WTI hanno guadagnato 16 centesimi (+0,23%), attestandosi a 69,89 dollari.

Questo incremento segue il deciso rialzo di mercoledì, quando le quotazioni hanno superato l’1%, raggiungendo i livelli più alti da febbraio.

Nonostante i recenti rialzi gli investitori comunque restano in allerta per le crescenti tensioni commerciali. Mercoledì il Presidente degli Stati Uniti ha annunciato l’imposizione di dazi del 25% sulle importazioni di automobili e camion leggeri, che entreranno in vigore la prossima settimana, seguiti da tariffe sui componenti auto a partire dal 3 maggio.

L’inasprimento delle misure commerciali arriva dopo che, martedì, Washington ha introdotto nuove tariffe del 25% per gli acquirenti di greggio venezuelano.

In risposta a queste nuove restrizioni, la compagnia indiana Reliance Industries, che gestisce il più grande complesso di raffinazione al mondo, ha deciso di interrompere tutte le importazioni di petrolio dal Venezuela, secondo fonti citate da Reuters mercoledì.

Analisi tecnica future greggio WTI

Dai minimi registrati l’11 marzo il future sul greggio WTI ha invertito la rotta mettendo a segno un rimbalzo complessivo vicino all’8%.

Al momento della scrittura il mercato scambia intorno i 70 dollari al barile.

La struttura tecnica è decisamente migliorata ma per estendere i rialzi ora il mercato deve affrontare la resistenza a 70.5 dollari.

In caso di breakout al rialzo di questo livello attendiamo un ulteriore allungo fino a 72.5 dollari.

Nel caso di falso breakout è molto probabile che nelle prima battute della prossima settimana assisteremo ad una correzione.