Prezzi del Petrolio in Rialzo: Sanzioni USA e Strategie OPEC+ Spingono il Mercato
di: Alessio Moretti 24 Marzo 2025 11:14

Nonostante una leggera flessione registrata venerdì, i prezzi del petrolio hanno chiuso la loro seconda settimana consecutiva in rialzo, trainati dall’inasprimento delle sanzioni statunitensi contro l’Iran e dalle più recenti strategie produttive adottate dal gruppo OPEC+.
Questi fattori hanno alimentato le aspettative di un’offerta più limitata nei prossimi mesi.
I futures sul Brent hanno chiuso a 72,12 dollari al barile, con una diminuzione di 16 centesimi (-0,22%), mentre i futures sul WTI sono scesi di appena 1 centesimo (-0,01%), attestandosi a 68,29 dollari.
Su base settimanale, il Brent ha registrato un aumento del 2,08% e il WTI dell’1,64%, segnando il miglior incremento settimanale dall’inizio dell’anno.
Impatto delle Sanzioni USA sull’Iran
Un elemento chiave della pressione rialzista sui prezzi è stata l’introduzione, da parte del Dipartimento del Tesoro statunitense, di nuove sanzioni contro l’Iran. Per la prima volta, queste misure hanno preso di mira anche raffinerie indipendenti cinesi, insieme ad altre entità e navi coinvolte nel commercio di greggio iraniano con la Cina. Questa iniziativa rappresenta il quarto ciclo di sanzioni imposto da Washington contro Teheran da quando il presidente statunitense ha annunciato a febbraio l’intenzione di esercitare una “massima pressione” per ridurre a zero le esportazioni iraniane di petrolio.
Le nuove restrizioni imposte dagli Stati Uniti potrebbero indurre maggiore cautela tra gli operatori di mercato impegnati nel trasporto del greggio iraniano. Secondo i dati della società di monitoraggio navale Kpler, le esportazioni iraniane hanno superato 1,8 milioni di barili al giorno (bpd) nel mese di febbraio.
Strategie dell’OPEC+ e Riduzioni della Produzione
Un ulteriore supporto ai prezzi del petrolio è arrivato con la recente strategia dell’OPEC+, che prevede una riduzione aggiuntiva della produzione da parte di sette membri del gruppo. Questo piano è stato concepito per bilanciare eventuali superamenti delle quote produttive precedentemente stabilite. I tagli proposti oscillano tra 189.000 e 435.000 bpd al mese e si prevede che rimarranno in vigore fino a giugno 2026.
Questa decisione arriva dopo che, all’inizio del mese, l’OPEC+ ha confermato l’intenzione di otto membri del gruppo di aumentare gradualmente la produzione di 138.000 bpd a partire da aprile. Tale incremento rappresenta un parziale annullamento dei tagli produttivi di 5,85 milioni di bpd implementati in più fasi dal 2022 per sostenere il mercato.
Produzione Record del Kazakistan
Nel frattempo, fonti del settore hanno rivelato a Reuters che la produzione petrolifera del Kazakistan ha raggiunto un livello record nel mese di marzo, grazie all’espansione dei giacimenti petroliferi, superando così le quote di produzione assegnate nell’ambito dell’OPEC+.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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