I prezzi del petrolio sono tornati a salire lunedì, spinti dalle nuove sanzioni imposte dagli Stati Uniti all’Iran e dall’impegno dell’Iraq a ridurre l’eccesso di produzione.
Entrambi i fattori hanno intensificato le preoccupazioni su possibili carenze di offerta nel breve termine.
I futures sul Brent sono aumentati di 67 centesimi (+0,90%), raggiungendo 74,92 dollari al barile, mentre i futures sul WTI sono saliti di 66 centesimi (+0,94%), attestandosi a 70,91 dollari al barile. Questi rialzi arrivano dopo le pesanti perdite di venerdì, quando il Brent ha chiuso ai minimi dal 6 febbraio, e il WTI ha registrato la chiusura più bassa dell’anno.
A sostenere l’aumento dei prezzi è stata la decisione del Dipartimento del Tesoro statunitense di imporre nuove sanzioni contro individui e società coinvolti nella vendita e nel trasporto di petrolio iraniano. Inoltre, il Ministero del Petrolio iracheno ha ribadito il proprio impegno a rispettare gli accordi sulla produzione fissati dall’OPEC+.
L’Iraq ha annunciato di voler presentare una strategia rivista per compensare eventuali surplus di produzione che eccedano le quote stabilite dall’OPEC+. Ha inoltre confermato che, una volta ripresi i flussi di esportazione, 185.000 barili al giorno saranno inviati dai giacimenti petroliferi del Kurdistan attraverso l’oleodotto Iraq-Turchia.
Tuttavia, diverse incognite continuano a pesare sulle prospettive del petrolio. Tra queste, i negoziati in corso per mettere fine alla guerra in Ucraina, che potrebbero portare a un aumento delle forniture di greggio russo, e l’impatto economico delle misure tariffarie degli Stati Uniti, che rischiano di frenare la domanda globale di petrolio.
Analisi future WTI – martedì 25 febbraio
Dopo il pesante crollo di venerdì scorso il mercato ieri ha ritrovato il segno verde riuscendo a consolidare sopra l’importante supporto a 70.50 dollari; le contrattazioni si sono chiuse a 70.90 dollari.
Sebbene nel breve non si esclude una continuazione del rimbalzo, la situazione tecnica su questo mercato rimane precaria.
Una prima dimostrazione di forza arriverebbe con il superamento di quota 72 dollari, mossa che proietterebbe con tutta probabilità il WTI al test di quota 73.50 dollari.
A quota 73.50 troviamo infatti un importante livello di resistenza e solo con il superamento della resistenza posta a quota 73.5 dollari il mercato ritroverebbe spinta per andare in prima battuta a testare area 75 dollari.
Tuttavia continuiamo ad avere una visione debole nel medio termine e per tale ragione riteniamo che al test di quota 71.50 e 72 dollari il mercato dovrebbe incontrare difficoltà associate a nuovi storni.
Sul fronte opposto qualora dovessimo ritornare sotto i 70.50 dollari sarà lecito attendersi un test di quota 69.30 dollari, anche se riteniamo che la correzione abbia ulteriore spazio di ribasso; segnaliamo a tal proposito i supporti a 68.70 e 67.80 dollari, che riteniamo essere il target del movimento attuale.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
Resta Aggiornato:
Rimani aggiornato con le ultime notizie seguendoci su Google News. Attiva le notifiche cliccando qui e poi sulla stellina.
Se avete trovato interessante questo articolo, vi invitiamo a condividerlo attraverso i vostri canali social e a seguire TradingFacile su piattaforme come Facebook e Youtube. Non esitate a esprimere le vostre opinioni o condividere le vostre esperienze attraverso i commenti sotto i nostri articoli.
Per rimanere sempre informati sulle ultime novità pubblicate sul nostro sito, potete attivare le notifiche oppure iscrivervi al Canale Telegram di TradingFacile.
Potrebbero interessarti anche:
di: Alessio Moretti 26 Febbraio 2025 10:26
di: Filippo Giannini 18 Febbraio 2025 10:00
di: Alessio Moretti 3 Febbraio 2025 16:08
di: Filippo Giannini 9 Gennaio 2025 15:15
CONDIVIDI L'ARTICOLO: