Il petrolio WTI si appresta a chiudere il mese di febbraio con un rialzo pari a circa il 3%, seppur la situazione tecnica sia rimasta sempre piuttosto contrastata.
Nonostante le tensioni nel mar rosso e i continui scontri a Gaza e in Ucraina il prezzo del greggio non ha mai subito un’accelerazione decisa e non è mai riuscito a superare gli 80 dollari al barile, livello che non viene raggiunto dallo scorso novembre.
Il motivo della resilienza risiede soprattutto nell’eccesso di offerta, che caratterizza al momento tutti i principali mercati energetici.
Da qualche settimana a questa parte il greggio WTI ha trovato da un lato supporto in area 76.25 dollari al barile e sul fronte opposto resistenza sui soliti 79 dollari.
La seduta di ieri si è proprio chiusa a ridosso di tale livello e al momento della scrittura stiamo assistendo ad una correzione che sta spingendo le quotazioni sotto i 78 dollari.
In questo contesto è interessante segnalare che a livello stagionale stiamo entrando in un mese che negli ultimi 13 anni a questa parte è stato particolarmente negativo per il mercato petrolifero; a livello statistico la perdita media a marzo si attesta intorno al 3%.
Considerando anche questo aspetto legato alla stagionalità, unito agli attacchi fin qui più volte falliti alla resistenza dei 79 dollari, diminuiscono ora le probabilità che il mercato riesca nel breve a fornire un allungo importante al rialzo.
Da un punto di vista operativo riteniamo che i test delle resistenze costituiranno ancora occasione di vendita, almeno fino a quando non assisteremo ad una chiusrua decisa sopra i 79 dollari.
Questo livello rappresenta infatti lo spartiacque per assistere a nuovi movimenti direzionali al rialzo di una certa portata; in tal caso attendiamoci un allungo in prima battuta a 81.50 ed in estensione a 83.5 dollari.
In questo momento il mercato sta testando il supporto volumetrico a 78 dollari, la cui rottura al ribasso proietterebbe il mercato al test del supporto ancor piu importante a quota 77 dollari, già segnalato come punto di acquisto nell’ultimo articolo del 16 febbraio scorso (e difeso in close anche nelle giornate del 21 e 26 febbraio scorso); ora tuttavia è necessaria cautela poiché se il mercato dovese mollare tale livello e riporsi sotto i 76.25 dollari dovremmo aspettarci ulteriore debolezza.
In tal caso aspettiamoci debolezza che in ottica multiday associata alla possibilità di ingressi short con primo obiettivo a quota 74 dollari ed in estensione su un area importante sempre dal punto volumetrico compresa tra 72.80 e 72.15 dollari.
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Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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