I prezzi del petrolio si infiammano, ma la situazione tecnica resta debole
di: Filippo Giannini 12 Gennaio 2024 11:35
Le quotazioni del petrolio continuano a salire in questo venerdì, dopo gli attacchi nella notte di Stati Uniti e Gran Bretagna alle basi Houthi in Yemen.
L’azione militare occidentale è una risposta ai numerosi attacchi della milizia filo iraniana contro navi porta container nel Mar Rosso, che hanno ridotto il traffico marittimo nelle ultime settimane nel canale di Suez di circa il 38%.
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha avvertito che gli Usa non esiteranno a prendere ulteriori misure se necessario, al fine di proteggere e garantire il libero flusso del commercio internazionale.
Al momento della scrittura il future sul petrolio WTI viene scambiato a ridosso dei 74 dollari al barile, in rialzo di circa il 2%.
Da un punto di vista grafico, la situazione tecnica su questo mercato resta debole nonostante i recenti rialzi.
Al momento il prezzo staziona su un’area resistiva particolarmente significativa, ovvero quella compresa tra i 74 e i 75 dollari al barile.
I recenti tentativi di superare al soglia dei 75 dollari si sono infatti rilevati fin qui infruttiferi, con il mercato che è stato prontamente respinto.
Quindi soltanto un’espansione di volatilità al rialzo sopra tale livello, confermata in chiusura di sessione, potrebbe portare ad un allungo fino a 76.4 dollari, dove poi il mercato dovrebbe trovare ostacolo almeno in un primo momento.
Ulteriori resistenze sono posizionate a 77.70 e a quota 79 dollari.
A fronte del movimento odierno riteniamo possibile un’estensione oggi dei prezzi fino a 75 dollari, tenuto conto anche che la giornata di venerdì è statisticamente rialzista, ma saremo prudenti nel portare eventuali long overnight poiché riteniamo che i test delle resistenze costituiscano occasione di vendita; tale scenario non dovrebbe mutare fino a quando il mercato non riuscirà a recuperare area 87 dollari, evento poco probabile almeno nel breve periodo.
Ingressi short sulla debolezza saranno invece possibili in caso di ritorno sotto i 71 dollari, poiché la mossa calamiterebbe con tutta probabilità ulteriori vendite con primo obiettivo il test dei 69.50 ed in estensione 68.60 dollari.
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