Se sei alla ricerca di un modo per diversificare il tuo portafoglio, investire in obbligazioni potrebbe essere una scelta ideale.
Le obbligazioni rappresentano uno strumento finanziario, che consente agli investitori di prestare denaro a enti governativi o aziende in cambio di interessi regolari e il rimborso del capitale alla scadenza.
Le obbligazioni sono considerate un investimento prudente, tuttavia richiede una comprensione approfondita del mercato e di tutte le dinamiche che potrebbe influenzarne il valore.
Negli ultimi 2 anni il mercato delle obbligazioni ha subito un’enorme flessione dovuta soprattutto ai rialzi dei tassi d’interesse messi in atto dalle banche centrali per combattere la sempre più crescente inflazione.
Se stai pensando di investire in obbligazioni o avvicinarti a questo mondo allora questo articolo fa al caso tuo, poiché cercheremo di dare una spiegazione a tutto tondo del mondo obbligazionario.
Cosa sono le obbligazioni?
Le obbligazioni sono i principali strumenti finanziari in cui è possibile investire (insieme alle azioni), esse sono solitamente emesse da enti o società (private o pubbliche) con lo scopo di finanziare le proprie attività e reperire quindi liquidità.
Secondo il diritto l’obbligazione è un titolo di credito rappresentativo di un prestito emesso da una persona giuridica pubblica o privata, che garantisce il pagamento di una determinata somma e dei relativi interessi ad una scadenza prefissata.
Le obbligazioni vengono spesso definite titoli a reddito fisso, poiché è già nota la data nella quale il titolare si vedrà restituito il capitale inizialmente investito maggiorato di interessi.
Differenza tra azioni e obbligazioni
La principale differenza tra le azioni e le obbligazioni è costituita dal fatto che con l’acquisto delle prime si diventa soci della società emittente, mentre con l’acquisto delle seconde si diventa creditori delle stesse.
Le azioni sono quindi investimenti diretti nella società. Quando acquisti le azioni di un’azienda, stai acquistando una quota di tale società, con tutti i privilegi e i rischi che ne derivano.
Se il valore dell’azienda sale le azioni acquisteranno valore; al contrario, se il valore dell’azienda diminuisce, diminuirà anche il valore delle azioni.
Le obbligazioni sono invece dei titoli di credito che attribuiscono al possessore il diritto al rimborso entro una data scadenza e ad un rendimento prefissato come ricompensa per il denaro prestato.
Un’altra differenza tra le azioni e le obbligazioni riguarda la remunerazione e il grado di rischio.
Solitamente il rendimento più alto si ottiene con l’investimento in azioni, anche se queste hanno di contro un grado di rischio più alto rispetto alle obbligazioni.
Il valore delle azioni sono strettamente collegate all’andamento economico e finanziario della società che le ha emesse; se non ci sono utili non vi è remunerazione e solitamente le azioni subiranno una svalutazione qualora la società non producesse utili.
Nel caso delle obbligazioni, invece, la remunerazione tramite il pagamento degli interessi è sempre garantita, a meno che la società non abbia la liquidità necessaria per far fronte al pagamento delle cedole, ovvero venga dichiarato lo stato di fallimento.
Struttura e composizione delle obbligazioni
Quando si parla di obbligazione ci sono molti termini ricorrenti che è opportuno conoscere e che sono alla base di questi strumenti finanziari.
Emittente: lo stato o l’azienda privata che emette il prestito obbligazionario per reperire denaro dai risparmiatori.
Valore nominale: il valore nominale dell’obbligazione è la somma di denaro che verrà rimborsata alla scadenza.
Valore di mercato: il prezzo di negoziazione corrente dell’obbligazione.
Cedola: è il tasso di interesse calcolato sul valore nominale dell’obbligazione e pagato dall’emittente al sottoscrittore.
Scadenza: la data di scadenza o di rimborso è il momento in cui viene rimborsato il capitale iniziale, di solito le scadenze più frequenti si hanno a 5-10 o 20 anni.
Emissioni delle obbligazioni
L’emissione di obbligazioni è un processo mediante il quale enti governativi, aziende o altre organizzazioni raccolgono fondi dal pubblico emettendo titoli di debito; esso si divide in diverse fasi.
Nella fase preliminare l’emittente valuta le sue esigenze finanziarie e decide l’entità di denaro da raccogliere attraverso l’emissione di obbligazioni.
Successivamente, collabora con intermediari finanziari, come banche d’investimento, per strutturare l’intera operazione.
Durante la fase di strutturazione, vengono definiti importanti dettagli, tra cui il tasso di interesse che gli investitori riceveranno e la durata dell’obbligazione. Una volta stabilite le condizioni, l’emittente registra il proprio intento di emettere obbligazioni presso l’ente regolatore finanziario competente.
Il processo prosegue con la sottoscrizione, in cui gli intermediari raccolgono ordini da potenziali acquirenti. Una volta raggiunto un ammontare sufficiente per soddisfare le esigenze di finanziamento, l’emissione è dichiarata riuscita.
A questo punto, l’emittente riceve i fondi dai sottoscrittori e emette le obbligazioni, che possono poi essere negoziate sul mercato secondario.
Dove vengono scambiate le obbligazioni?
Le obbligazioni vengono scambiate su specifici mercati finanziari, noti come mercati obbligazionari.
Una volta emesse, esse vengono generalmente quotate e scambiate su borse valori o mercati over-the-counter (mercato secondario).
Il mercato secondario è appunto il mercato in cui le obbligazioni già emesse vengono successivamente comprate e vendute tra gli investitori.
Qui, le obbligazioni diventano dei veri e propri titoli negoziabili, e il loro valore può fluttuare in base a vari fattori, come i tassi di interesse correnti e le condizioni economiche proprio come una normale azione di una società quotata.
Gli investitori possono quindi acquistare e vendere obbligazioni a seconda delle loro esigenze finanziarie, contribuendo a creare liquidità nel mercato dei titoli obbligazionari.
Quante tipologie di obbligazioni esistono?
Esistono varie tipologie di obbligazioni che variano a seconda dall’ente che le emette, dal tipo di cedola o da altre caratteristiche, vediamo di seguito le più diffuse.
- Obbligazioni Governative: Emanate da governi nazionali, queste obbligazioni sono considerate tra le più sicure, poiché il rischio di default di uno stato è generalmente basso.
- Obbligazioni Societarie: Emesse da aziende, le obbligazioni societarie variano in termini di rischio a seconda della solidità finanziaria dell’azienda. Offrono un rendimento potenzialmente più alto rispetto alle obbligazioni governative, ma comportano anche un maggiore rischio di credito.
- Obbligazioni Internazionali: Queste obbligazioni sono emesse da governi stranieri o da entità sovranazionali come la Banca Mondiale. Possono offrire diversificazione geografica, ma comportano anche rischi legati alla stabilità economica e politica dei paesi emittenti.
- Obbligazioni Indicizzate: Legate a indicatori economici come l’inflazione, queste obbligazioni offrono una forma di protezione contro le variazioni dei prezzi.
- Obbligazioni Convertibili: Queste obbligazioni permettono agli investitori di convertire il proprio debito in azioni della società emittente, offrendo la possibilità di beneficiare dell’eventuale apprezzamento del valore delle azioni.
- Obbligazioni a Tasso Fisso e Variabile: Le obbligazioni a tasso fisso offrono interessi costanti, mentre le obbligazioni a tasso variabile hanno interessi che possono variare in base a tassi di riferimento di mercato.
- Obbligazioni Zero Coupon: sono titoli privi di cedole.
Cosa sono i BTP e Bond?
In tv o nei giornali avrai sicuramente sentito parlare di BTP e Bond.
“BTP” è l’acronimo italiano per “Buoni del Tesoro Poliennali,” che tradotto significa “Polynomial Treasury Bonds.” I BTP sono titoli di Stato emessi dal governo italiano per finanziare il debito pubblico. Sono obbligazioni a lungo termine, con scadenze che variano solitamente da 3 a 30 anni.
Il termine “Bond” è un concetto più ampio che si riferisce a tutti i titoli di debito emessi da governi, enti sovranazionali o aziende per raccogliere fondi. Quindi, mentre i BTP sono specifici per l’Italia, il termine “bond” può essere utilizzato in generale per descrivere qualsiasi tipo di obbligazione.
Come investire in obbligazioni
Come abbiamo già detto nei paragrafi precedenti puoi acquistare obbligazioni nel mercato primario (al momento dell’emissione) o nel mercato secondario, cioè in Borsa. Per accedere a questi mercati hai bisogno di un conto presso una banca o su un’altra società di intermediazione.
Un altro modo per investire in obbligazioni è quello di acquistarle indirettamente tramite gli ETF obbligazionari.
Che rischi si corrono investendo nelle obbligazioni?
Anche se le obbligazioni sono considerate una delle forme d’investimento più sicure, esse non sono comunque prive di rischi.
I rischi possono essere legati a:
- rischio di tasso di interesse: l’aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali riduce il valore di mercato delle obbligazioni. Per i titoli a tasso fisso e/o quelli a lunga scadenza questo rischio è superiore rispetto ai titoli a tasso variabile;
- Rischio d’insolvenza: anche se gli emittenti delle obbligazioni sono governi o stati, esiste comunque un rischio di insolvenza che riguarda il mancato pagamento degli interessi o mancato rimborso del capitale a scadenza;
- liquidità del titolo (rischio di liquidità): che si riferisce alla difficoltà di vendere le obbligazioni prima della scadenza per via del loro alto valore o dell’assenza di un mercato secondario del titolo.
- tasso di cambio dei titoli in valuta estera (rischio di cambio): se acquistiamo un’obbligazione di un altro paese siamo soggetti anche al rischio di cambio, ovvero alla variazione del cambio valutario al momento dell’acquisto dell’obbligazione rispetto al momento del rimborso.
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Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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