La decisione è stata unanime e com’era stato ampiamente pronosticato dai mercati la BCE ha lasciato i tassi invariati e rimanda a settembre la possibile sforbiciata.
Il tasso sui rifinanziamenti principali resta quindi a 4,25%, quello sui depositi al 3,75%, e quello sui prestiti marginali al 4,50%.
Mentre questo scenario era dato per scontato, gli investitori si sono focalizzati soprattutto sulle parole della Lagarde.
Al termine della riunione del Consiglio direttivo Christine Lagarde ha affermato sostanzialmente che alcuni dati che misurano l’inflazione sono rimasti stabili, mentre altri sono aumentati. Per questo motivo l’istituto di credito si riserva di decidere riunione per riunione un abbassamento del costo del denaro.
La decisione di settembre dipenderà quindi “dai dati che riceveremo sulle proiezioni di giugno e settembre”.
La BCE ha ancora rimarcato che l’unico obiettivo è quello di riportare l’inflazione al 2% il prima possibile.
La reazione dei mercati
I mercati europei non hanno mostrato reazione dopo la decisione della BCE, in quanto già scontata da tempo.
Al momento il future sul Dax si sta muovendo intorno la parità a 18.600 punti, meglio il future sull’indice italiano che vede un rialzo vicino all’1% a 34.860 punti.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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di: Filippo Giannini 27 Agosto 2024 13:02
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