Le azioni asiatiche seguono la ritirata di Wall Street, i prezzi del petrolio aumentano
di: Alessio Moretti 13 Gennaio 2025 9:34
Wall Street debole, petrolio in rialzo
I futures statunitensi stanno mostrando segni di debolezza, mentre i prezzi del petrolio sono aumentati di oltre un dollaro al barile.
Wall Street, ha chiuso la scorsa settimana con pesanti perdite. Venerdì, l’S&P 500 ha ceduto l’1,5%, fermandosi a 5.827,04, segnando la quarta settimana consecutiva in negativo. Il Dow Jones è sceso dell’1,6%, chiudendo a 41.938,45, mentre il Nasdaq ha perso l’1,6%, chiudendo a 19.161,63.
I rialzi sul mercato petrolifero sono stati stimolati dall’estensione delle sanzioni degli Stati Uniti contro il settore energetico russo, un pilastro dell’economia di Mosca. Annunciate venerdì, queste nuove misure colpiscono in particolare petrolio e gas naturale, segnando uno degli interventi più significativi da parte dell’amministrazione Biden contro la Russia in risposta alla guerra in Ucraina.
Il greggio WTI ha registrato un aumento di 1,23 dollari, raggiungendo i 77,80 dollari al barile, mentre il Brent ha guadagnato 1,19 dollari, salendo a 80,95 dollari al barile.
Cina: esportazioni in crescita, ma i mercati restano nervosi
Dati migliori delle aspettative arrivano dalla Cina, dove le esportazioni di dicembre sono aumentate del 10,7% rispetto all’anno precedente, superando le previsioni degli analisti che si aspettavano una crescita del 7%. Anche le importazioni sono cresciute, sebbene solo dell’1%, invertendo le stime pessimistiche che prevedevano un calo dell’1,5%. Questo ha portato il surplus commerciale cinese a toccare i 104,84 miliardi di dollari.
Nonostante i dati incoraggianti, le borse asiatiche non ne hanno beneficiato: l’indice Hang Seng di Hong Kong ha perso lo 0,8%, chiudendo a 18.911,21, mentre il Shanghai Composite è sceso dello 0,3%, fermandosi a 3.160,76.
Stephen Innes, di SPI Asset Management, ha osservato che “i mercati restano cauti, soprattutto a causa delle incertezze legate alle politiche commerciali ‘America First’ dell’amministrazione entrante di Trump”.
Il dilemma dei tassi di interesse e l’impatto sull’economia
I mercati azionari continuano a subire l’influenza del mercato obbligazionario, dove i rendimenti sono aumentati dopo un rapporto che ha evidenziato un numero sorprendente di nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti. Sebbene il rafforzamento del mercato del lavoro sia positivo per i lavoratori, esso potrebbe alimentare ulteriormente l’inflazione, scoraggiando la Federal Reserve dall’abbassare i tassi di interesse.
La Fed ha già indicato che ridurrà meno del previsto i tassi nel 2025, a causa delle crescenti preoccupazioni legate all’inflazione e all’incertezza sulle politiche commerciali dell’amministrazione Trump.
Valute e altre notizie
Sul fronte valutario, il dollaro statunitense è sceso a 157,34 yen giapponesi da 157,82 yen, mentre l’euro è calato a 1,0220 dollari da 1,0244 dollari.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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