Dopo il dato Pce aumentano i timori sui mercati americani

Lo spettro dell’inflazione torna ad aleggiare a Wall Street e manda KO gli indici azionari, che hanno fatto registrare la peggior settimana del 2023.

Il dato preferito dalla Federal Reserve per valutare l’andamento dei prezzi negli Usa, ovvero l’indice PCE (personal consumption expenditures price index), è salito dello 0,6% a gennaio mentre le attese erano allo 0.4%.

Su base annua il dato è cresciuto invece del 4,7%, ben oltre le attese degli analisti, che avevano previsto un rallentamento al ritmo del 4,3%.

Il rapporto ha quindi rafforzato fra gli investitori le aspettative di una Fed ancora più falco sui tassi e questo ha portato ad un improvviso e pesante sell-off.

Il future sul Nasdaq 100 ha chiuso la giornata di venerdì a ridosso dei 12.000 punti, mostrando un calo vicino ai due punti percentuali.

Da un punto di vista grafico possiamo notare come il supporto a 12.000 punti abbia per il momento contenuto le vendite e da qui ora potremmo assistere ad un rimbalzo con primo target in area 12.300 punti.

Il quadro tecnico comunque è decisamente peggiorato rispetto alla scorsa settimana e solo un recupero dei 12.500 punti, confermato in chiusura di sessione, riporterebbe un certo ottimismo su questo mercato.

Ricordiamo che per assistere a nuovi acquisti su un orizzonte temporale di lungo periodo servirà un recupero, confermato in chiusura settimanale dei 13.000 punti, livello sfiorato nei primi giorni di febbraio e dai cui è partita l’attuale debolezza.

Pericolosa invece una discesa sotto i 12.000 punti, che potrebbe catalizzare nuove vendite ed un retest dei 11.700 punti ed in estensione 11.500 punti.