Economia tedesca in recessione ma il Dax sale, perché?

Nonostante l’economia tedesca sia in piena recessione e con una conclamata crisi industriale che ha colpito in particolare il settore dell’automotive, il principale indice azionario della Germania ha recentemente invece raggiunto nuovi massimi storici.

Il Dax ha chiuso la seduta di ieri, martedì 3 dicembre, per la prima volta nella sua storia sopra i 20.000 punti.

Ma se l’economia è in crisi come mai gli indici azionari, che riflettono la solidità delle aziende, stanno raggiungendo nuovi record storici?

Questo apparente paradosso può essere spiegato attraverso alcuni fattori chiave:

Esposizione Globale delle Aziende del DAX

Molte delle aziende quotate nel DAX generano generano oltre il 70% dei loro ricavi al di fuori della Germania.

Secondo Goldman Sachs, solo il 18% delle vendite delle società del DAX proviene dal mercato domestico tedesco.

Ad esempio, BMW e Volkswagen beneficiano di una forte domanda nei mercati asiatici e nordamericani, mentre SAP, leader nel software, trae vantaggio dalla digitalizzazione globale e dall’adozione di tecnologie cloud.

Questa esposizione globale rende il DAX meno vulnerabile alle difficoltà interne del mercato tedesco e più reattivo ai trend economici internazionali.

I record delle aziende più grandi

Allianz, Deutsche Telekom, Merck, Munich Re, Rheinmetall, SAP e Siemens Energy hanno registrato performance eccezionali quest’anno.

Queste aziende hanno beneficiato del boom del settore tecnologico legato all’AI e del settore della difesa.

I prezzi delle azioni di Siemens e Rheinmetail sono saliti rispettivamente del 328% e del 117% quest’anno.

SAP, la più grande azienda tecnologica tedesca, ha visto invece le sue azioni salire del 65%.

Analisi Dax future, mercoledì 4 dicembre

Dopo aver superato i 20.000 punti nella seduta di ieri, il Dax future continua a muoversi al rialzo anche in questo mercoledì 4 dicembre.

Al momento della scrittura le quotazioni sono sopra i 20.200 punti, la seduta di ieri si era chiusa a 20.084 punti.

Il quadro tecnico di breve periodo rimane positivo, ma il forte ipercomprato di breve potrebbe impedire un ulteriore spunto rialzista e innescare una fisiologica pausa di consolidamento.

Nel caso dovessimo assistere ad una correzione, il primo livello dove cercare occasioni di riacquisto è a 19.800 punti.

Un breakout al ribasso però di questo supporto, confermato in chiusura di sessione, potrebbe far estendere la fase correttiva fino a 19.650 punti.

Difficile per adesso ipotizzare un’inversione ribassista di tendenza su questo mercato.

Le prime avvisaglie di allarme potrebbero arrivare in caso di ritorno sotto i 19.000 punti.