Effetto Trump sui mercati, arrivano i primi scossoni

I mercati azionari hanno chiuso in ribasso lunedì, appesantiti dall’incertezza sulle nuove tariffe imposte dal presidente Donald Trump su Canada, Messico e Cina durante il fine settimana.

Dopo un avvio negativo, gli indici hanno parzialmente recuperato terreno quando Trump ha annunciato una sospensione di un mese sui dazi destinati al Messico, a seguito di un colloquio con la presidente messicana Claudia Sheinbaum.

Trump ha giustificato le misure dichiarando che Canada, Messico e Cina sono responsabili della produzione e del trasporto di droghe illecite verso gli Stati Uniti; in un post su Truth Social, ha chiesto ai tre paesi di affrontare il problema, pur riconoscendo che i dazi potrebbero causare qualche difficoltà economica negli USA.

Andamento degli indici:

• Nasdaq Composite: -1,20% (-235,49 punti) a 19.391,96
• S&P 500: -0,76% (-45,96 punti) a 5.994,57
• Dow Jones Industrial Average: -0,28% (-122,75 punti) a 44.421,91

Analisi future S&P500 – martedì 4 febbraio

Nonostante l’avvio in deciso ribasso, il future su S&P500 è riuscito a recuperare ieri in chiusura di sessione il livello tecnico e psicologico dei 6.000 punti; la giornata si è chiusa precisamente a 6.055 punti.

L’attenzione ora si sposta sulla seduta odierna: il primo supporto da difendere è sempre quello dei 6.000 punti, poiché se dovessimo scendere sotto i 5.990 punti è piuttosto probabile che il mercato va da testare i 5.970 punti in prima battuta; dovessimo osservare un break al ribasso anche di questo livello, la prossima area importante di supporto si trova ora a 5.935 punti.

Sul fronte opposto il primo livello di resistenza a è a 6.037 punti, il cui eventuale breakout spingerebbe il mercato al test di 6.050 punti; dovessimo andare ina accelerazione sopra i 6.050 punti segnaliamo ora un’importante area di resistenza a 6.075 punti, il cui superamento aprirebbe probabilmente la strada a un’estensione rialzista più significativa.