La frenata di ieri a Wall Street, in rosso dopo 9 sedute di rialzi, ha portato debolezza anche sul mercato italiano, che ha subito forti ribassi dopo la chiusura della sessione cash.
Il future Ftse Mib mercoledì ha chiuso vicino ai minimi di giornata a 30.295 punti e oggi al momento della scrittura le quotazioni sono in ripresa e oscillano intorno ad area 30.460 punti.
Nella scorsa video analisi su questo mercato, risalente al 12 dicembre, avevamo detto che c’era ancora margine per assistere ad una continuazione del rally, almeno fino alla prossima resistenza degna di nota ovvero quota 30.800 punti.
Quest’ultimo livello è stato raggiunto due sessioni dopo la nostra analisi e da qui il mercato ha poi iniziato ad avere qualche difficoltà nel proseguire con i rialzi.
La recente debolezza è da considerarsi comunque ancora fisiologica visti i cospicui rialzi a cui abbiamo assistito in tutto novembre ed ad inizio dicembre.
Quali livelli monitorare per capire se potrebbe ora prendere il via un downtrend?
Correzioni fino a 29.500 punti non sono da considerarsi preoccupanti da un punto di vista tecnico, anzi, potrebbero fornire occasione per rientrare long ad un rischio più contenuto.
In particolare se il mercato dovesse mollare i 30.400 punti aspettiamoci un primo test dei 30.150, dove troviamo supporto grafico e volumetrico; dovessimo scendere sotto i 30.150 la prossima area da monitorare è 29.950 punti.
Piu in basso troviamo quota 29.700 punti, tra tutti il supporto di breve più importante e dove il mercato dovrebbe trovare appoggio in caso di discesa.
Nel caso dovessimo assistere invece ad una close giornaliera al di sotto dei 29.400 dovremmo attenderci un aumento della debolezza, con possibilità di operare short anche in ottica multiday con primo target a 28.950 ed in estensione 28.700 punti, dove troviamo il più importante supporto di medio termine e che rappresenta quindi un livello decisamente interessante per rientrare long con u rischio contenuto.
Nello scenario attuale un ritorno del mercato orso si avrebbe solo in caso di close settimanale sotto i 28.500 punti.
Siamo dell’idea che da qui a fine anno non assisteremo ad un’espansione di volatilità al rialzo, ma monitoreremo comunque quota 30.800 punti poiché in caso di close decisa sopra tale livello potremmo aspettarci un allungo a 31.300 punti.
A livello macro segnaliamo per quest’oggi l’uscita dell’indice dei prezzi alla produzione, che a novembre dovrebbe salire dell’1% dopo il rialzo dell’1,5% precedente.
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Informazioni sull'autore: Filippo Giannini
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