I mercati azionari statunitensi sono rimasti chiusi giovedì per celebrare la festività del Giorno del Ringraziamento.
Indici azionari europei
- CAC 40: +0,51%
- DAX: +0,85%
- FTSE 100: +0,08%
Mercoledì il settore tecnologico è stato il protagonista, trainato da sviluppi relativi al piano degli Stati Uniti per limitare le esportazioni di chip verso la Cina. L’amministrazione Biden sta valutando ulteriori restrizioni sulla vendita di apparecchiature per semiconduttori e chip di memoria AI alla Cina, in un tentativo di frenare le ambizioni di Pechino nel settore, secondo quanto riportato da Bloomberg. Tuttavia, le nuove misure dovrebbero essere meno severe rispetto alle proposte iniziali, con l’annuncio delle regole definitive previsto già per lunedì prossimo.
Questa rappresenta una vittoria parziale per le aziende statunitensi che si erano opposte a restrizioni più rigide. Tuttavia, i concorrenti europei come ASML, ASM e Aixtron hanno registrato un aumento delle proprie quotazioni, beneficiando della situazione.
Tra i settori, vi è stata una buona performance di Viaggi e Tempo Libero, Beni Industriali, Costruzioni e Materiali e Banche, mentre il settore immobiliare è stato sotto pressione.
LEG Immobilien ha subito un calo dopo aver annunciato l’espansione delle sue obbligazioni convertibili con scadenza nel 2030 attraverso un’emissione di 200 milioni di euro. I settori Chimico, Beni di Consumo, Risorse di Base e Immobiliare sono stati i principali sottoperformanti.
Materie prime
- Oro Spot: +0,11% a $2.640,90 l’oncia
- Argento Spot: +0,67% a $30,26 l’oncia
- Petrolio WTI: +0,12% a $68,86 al barile
- Petrolio Brent: +0,29% a $73,12 al barile
Giovedì i prezzi dell’oro sono saliti leggermente, sostenuti dalla domanda di beni rifugio in un contesto di incertezze geopolitiche e preoccupazioni legate alla guerra commerciale. I volumi di scambio sono rimasti limitati a causa della chiusura dei mercati statunitensi per il Giorno del Ringraziamento.
I prezzi del petrolio, invece, sono aumentati a seguito delle crescenti tensioni in Medio Oriente e del rinvio della riunione dell’OPEC+. Gli scontri tra Israele e Hezbollah, con accuse di violazioni del cessate il fuoco, hanno creato nervosismo sul mercato, favorendo un incremento dei prezzi.
L’OPEC+ ha inoltre posticipato il prossimo incontro di politica energetica al 5 dicembre, rispetto alla data iniziale del 1° dicembre, per evitare sovrapposizioni di calendario. Durante la riunione, è probabile che venga discusso un ulteriore rinvio dell’aumento programmato della produzione di petrolio previsto per gennaio. Il gruppo, che rappresenta circa metà della produzione mondiale di petrolio, ha infatti adottato tagli produttivi per sostenere i prezzi, ma la debolezza della domanda globale ha reso necessari rinvii nell’incremento della produzione.
Valute
- Euro: -0,13% a $1,0553
- Sterlina britannica: +0,08% a $1,2689
- Bitcoin: -0,47% a $95.677,00
- Ethereum: -2,11% a $3.592,50
Giovedì l’euro ha perso terreno rispetto al dollaro, poiché gli operatori di mercato hanno ridotto le aspettative di ulteriori tagli ai tassi di interesse da parte della BCE. I mercati valutari sono rimasti generalmente tranquilli a causa della chiusura dei mercati statunitensi, con volumi di scambio ridotti.
L’indice del dollaro statunitense è salito a 106,15, recuperando da un minimo di due settimane di 105,85 registrato nella sessione precedente. L’euro è sceso dello 0,13%, dopo un forte rally mercoledì innescato dai commenti falchi del membro del consiglio BCE Isabel Schnabel.
La sterlina britannica si è mantenuta relativamente stabile, scambiata a $1,2689.
Il yen giapponese si è indebolito a ¥151,53 per dollaro. Tuttavia, con un guadagno settimanale del 2,1%, il yen ha recuperato le perdite accumulate dopo le elezioni statunitensi, segnando la sua migliore performance settimanale degli ultimi tre mesi. Le attuali aspettative di mercato suggeriscono una probabilità del 53% di un aumento dei tassi da parte della BoJ il mese prossimo.
Mercati obbligazionari
Titoli governativi europei
- Bund decennale tedesco: -2,0 punti base a 2,191%.
- Gilt decennale britannico: -0,9 punti base a 4,355%.
Giovedì i mercati obbligazionari statunitensi sono rimasti chiusi per la festività del Giorno del Ringraziamento.
Titoli di Stato francesi
I bond governativi francesi hanno registrato una leggera ripresa giovedì, dopo una significativa svendita del giorno precedente, che aveva ampliato il premio di rischio rispetto ai Bund tedeschi al livello più alto dal picco della crisi del debito dell’eurozona del 2012.
L’attuale volatilità del mercato deriva dall’incertezza politica in Francia. Il primo ministro Michel Barnier affronta un crescente malcontento pubblico per il suo bilancio proposto, che prevede tagli alla spesa per 60 miliardi di euro. Il supporto del partito Rassemblement National di Marine Le Pen, cruciale per la sopravvivenza del governo, sembra vacillare, aumentando il rischio di un’impasse che potrebbe portare alla caduta dell’esecutivo.
Il rendimento dei bond decennali francesi (OAT) rimane elevato al 2,945%, con un differenziale di 81,7 punti base rispetto ai Bund tedeschi. Questa situazione ha portato i rendimenti francesi a livelli quasi paritari con i bond decennali greci, evidenziando un notevole cambiamento rispetto agli anni passati, con i titoli greci che attualmente presentano un premio di soli 1,5 punti base rispetto ai titoli francesi.
Nel frattempo, i rendimenti dei Bund tedeschi continuano a calare, raggiungendo il minimo di 8 settimane al 2,128%, riflettendo le aspettative di ulteriori misure di allentamento monetario da parte della BCE.
Titoli di Stato italiani
Anche il rendimento dei bond decennali italiani è diminuito di 7,3 punti base, scendendo al 3,339%. Di conseguenza, il differenziale tra i rendimenti italiani e tedeschi si è ristretto di 3,7 punti base, attestandosi a 121,1 punti base.
L’Italia ha beneficiato dell’intensificarsi delle aspettative di un allentamento monetario da parte della BCE. Il Tesoro italiano ha collocato con successo l’intero ammontare massimo previsto di 8,25 miliardi di euro in quattro emissioni obbligazionarie distinte:
- BTP a 10 anni (scadenza febbraio 2035): collocato a un rendimento lordo del 3,39%, il più basso da maggio 2022.
- BTP a 5 anni (scadenza ottobre 2029): rendimento lordo del 2,79%, in calo rispetto al 2,96% dell’asta di ottobre.
- BTP a 15 anni (scadenza settembre 2033): rendimento lordo del 3,16%.
- CCTeu a tasso variabile (scadenza aprile 2032): rendimento lordo del 4,08%.
L’abbassamento dei rendimenti e il successo dell’asta indicano una crescente fiducia degli investitori nei titoli italiani, sostenuta dalle prospettive di un allentamento monetario della BCE.