Il punto sui principali mercati finanziari – Martedì 17 dicembre
di: Alessio Moretti 17 Dicembre 2024 10:55
Indici azionari statunitensi
- Dow Jones Industrial Average: -0,25%.
- Nasdaq 100: +1,45%.
- S&P 500: +0,38%, con 4 degli 11 settori in crescita.
I mercati azionari americani hanno chiuso la giornata di lunedì con un andamento generalmente positivo. Gli investitori si sono mossi in attesa delle imminenti decisioni sui tassi di interesse da parte delle principali banche centrali.
Il Nasdaq Composite, ricco di titoli tecnologici, ha registrato un aumento dell’1,2%, raggiungendo nuovi massimi storici. Al contrario, il Dow Jones ha segnato l’ottava sessione consecutiva di ribassi (-0,25%), una striscia negativa che non si verificava dal 2018, accumulando una perdita totale del 2,9% in otto giorni. L’S&P 500, invece, è salito dello 0,38%, recuperando parte delle perdite della settimana precedente.
Le aziende tecnologiche continuano a trainare i mercati, grazie soprattutto alla performance di Broadcom. L’azienda, che produce chip e software, ha registrato un significativo incremento dei ricavi, annunciato un aumento dei dividendi e prospettive ottimistiche nel settore dell’intelligenza artificiale. Questo ha portato il titolo a crescere dell’11% lunedì, dopo un balzo del 24% venerdì. Anche Micron Technology, un altro importante produttore di chip, ha guadagnato il 5,6% in vista della pubblicazione dei risultati finanziari prevista per mercoledì.
Sentiment di mercato e prospettive
Il clima generale sui mercati statunitensi rimane positivo, sostenuto dalle aspettative di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. Questa prospettiva ha incoraggiato gli investitori, mentre i mercati asiatici ed europei hanno sofferto lunedì, penalizzati da dati deboli sulle vendite al dettaglio in Cina.
Indici azionari europei
- CAC 40 (Francia): -0,71%.
- DAX (Germania): -0,45%.
- FTSE 100 (Regno Unito): -0,46%.
Materie prime
- Oro: +0,20%, a 2.653,18 dollari l’oncia.
- Argento: -0,10%, a 30,54 dollari l’oncia.
- Petrolio WTI: -0,62%, a 70,65 dollari al barile.
- Brent: -0,61%, a 73,90 dollari al barile.
I prezzi dell’oro hanno registrato un leggero rialzo, sostenuti dalle incertezze geopolitiche e dall’indebolimento del dollaro americano. Tuttavia, il rafforzamento del dollaro (+0,18%) ha limitato ulteriori guadagni per il metallo prezioso, rendendolo più costoso per gli acquirenti in valuta estera.
Sul fronte petrolifero, i futures hanno perso terreno rispetto ai massimi plurimensili raggiunti nella settimana precedente. Le preoccupazioni per la debolezza dei consumi in Cina e l’attesa per le decisioni sui tassi della Federal Reserve hanno pesato sui prezzi.
Valute
- Euro: +0,08% a $1,0510
- Sterlina: +0,48% a $1,2679
- Bitcoin: +2,80% a $106.139,00
- Ethereum: +4,64% a $4.041,00
Il dollaro USA ha mostrato guadagni contenuti contro le principali valute, con i mercati che osservano con attenzione le prossime decisioni della Fed, della BoJ e della BoE. Le previsioni attuali indicano con una probabilità del 98,2% che la Fed taglierà i tassi di un quarto di punto mercoledì.
Nel frattempo, l’euro ha vissuto una giornata volatile, chiudendo leggermente in rialzo. La sterlina ha recuperato terreno grazie a dati che suggeriscono un’espansione marginale dell’economia britannica, nonostante il pessimismo diffuso tra le imprese. Il dollaro si è rafforzato anche contro lo yen, salendo dello 0,35%.
Obbligazioni
- Treasury USA a 10 anni: +0,9 bps al 4,405%
- Bund tedeschi a 10 anni: -1,3 bps al 2,249%
- Gilt britannici a 10 anni: +2,7 bps al 4,445%
I rendimenti dei titoli di Stato statunitensi a breve termine sono leggermente aumentati, riflettendo le aspettative di una riduzione dei tassi da parte della Fed. Tuttavia, i rendimenti a lungo termine sono rimasti più stabili, con il Treasury a 30 anni che ha chiuso al 4,606%.
Aggiornamenti Macro Globali
Il settore manifatturiero dell’eurozona rimane in difficoltà, registrando a dicembre il 30° mese consecutivo di contrazione. Il PMI composito si attesta a 49,5, appena sotto la soglia di espansione, mentre i servizi mostrano segnali di ripresa con un valore di 51,4. Le recenti revisioni al ribasso delle previsioni di crescita della BCE riflettono un quadro economico fragile, sebbene l’occupazione fuori da Germania e Francia mostri segni di stabilità.
Negli Stati Uniti, l’indice Empire State ha deluso le aspettative a dicembre, mentre i PMI del settore servizi indicano una crescita robusta. L’attenzione dei mercati resta ora concentrata sui dati di inflazione PCE, attesi per venerdì, che saranno fondamentali per delineare il futuro percorso di politica monetaria della Fed.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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