L’Impatto dei Dazi sull’S&P 500

di: Alessio Moretti 28 Marzo 2025 10:19

wall street e trump

L’indice S&P 500 ha subito nelle ultime settimane una flessione del 7%, a causa dei timori crescenti legati alle scelte di Trump sul fronte dei dazi.

Questa politica protezionistica ha alimentato l’incertezza nei mercati finanziari, portando a un’ondata di vendite tra gli investitori preoccupati per le ripercussioni sull’economia americana.

Gli ultimi dazi annunciati da Trump entreranno in vigore il 2 aprile. Questi includono un aumento del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio da alcuni paesi, oltre a tariffe aggiuntive su beni tecnologici e agricoli provenienti da Cina ed Europa.

Le tensioni commerciali stanno dunque accentuando il rischio di una guerra commerciale prolungata, con effetti potenzialmente negativi sulla crescita globale.

Aumento delle Probabilità di Recessione

Nel mese di marzo, J.P. Morgan ha aumentato la probabilità di recessione negli Stati Uniti al 40%, rispetto al 30% stimato a gennaio. Bruce Kasman, economista della banca, ha dichiarato: “Riteniamo che vi sia un rischio significativamente maggiore di recessione globale a causa delle politiche commerciali statunitensi.” Anche un sondaggio condotto da CNBC tra 32 gestori di fondi e analisti ha rilevato un aumento delle previsioni aggregate di recessione al 36%, rispetto al 23% di gennaio.

Se l’economia statunitense dovesse effettivamente entrare in recessione, la storia suggerisce che l’S&P 500 potrebbe subire perdite ancora più significative.

L’Effetto dei Dazi sull’Economia Statunitense

I dazi sono generalmente dannosi per la crescita economica e il mercato azionario. Secondo David Kelly, Chief Global Strategist di J.P. Morgan, essi “aumentano i prezzi, rallentano la crescita, riducono i profitti, aumentano la disoccupazione, aggravano le disuguaglianze, riducono la produttività e intensificano le tensioni globali.”

Dalla loro introduzione a febbraio, le previsioni economiche si sono fatte sempre più cupe. J.P. Morgan ha rivisto al ribasso le stime di crescita del PIL statunitense di 0,3 punti percentuali, mentre le previsioni di inflazione sono state aumentate di 0,2 punti. Goldman Sachs e Morgan Stanley hanno effettuato revisioni simili.

Anche i consumatori americani stanno diventando più pessimisti: la spesa al consumo è diminuita dello 0,2% a gennaio, segnando la prima contrazione mensile in quasi due anni. Inoltre, il sentiment dei consumatori è peggiorato per tre mesi consecutivi, raggiungendo il livello più basso degli ultimi due anni a marzo, a causa dell’incertezza sulle politiche commerciali.

Un modello di previsione della Federal Reserve Bank di Atlanta indica che il PIL statunitense potrebbe contrarsi dell’1,8% su base annua nel primo trimestre del 2025. Sebbene si tratti di una stima preliminare, è indicativo della possibilità che gli Stati Uniti si avvicinino alla loro prima contrazione economica in tre anni e alla più grave degli ultimi cinque.

Possibili Prospettive per l’S&P 500 in Caso di Recessione

L’S&P 500 è il principale indicatore della performance del mercato azionario statunitense e, storicamente, ha registrato forti cali durante le recessioni. Analizzando i dati passati, l’indice ha registrato in media un calo del 31% durante le recessioni.

Se questo scenario si ripetesse, considerando che l’S&P 500 ha raggiunto un picco di 6.144 punti all’inizio dell’anno, potrebbe scendere fino a 4.239 punti, il che equivarrebbe a un ulteriore calo del 26% rispetto al livello attuale di 5.700 punti.

È il Momento di Uscire dal Mercato?

Non necessariamente. Ci sono due motivi principali per cui gli investitori dovrebbero considerare di rimanere nel mercato:

  1. I dazi potrebbero essere solo una strategia negoziale temporanea: Se vengono utilizzati come leva per aprire i mercati esteri alle esportazioni statunitensi, il loro impatto a lungo termine potrebbe essere minimo.
  2. Le recessioni di solito precedono i rimbalzi del mercato: Storicamente, l’S&P 500 ha toccato il fondo circa cinque mesi prima della fine ufficiale di una recessione. Ciò significa che i mercati tendono a riprendersi prima ancora che i dati economici ufficiali segnalino la ripresa.

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    Informazioni sull'autore: Alessio Moretti

    Autore Articolo: Alessio Moretti
    Laureato in Economia e Management ed esperto in contenuti finanziari e marketing digitale. Dal 2016 si dedica al mondo degli investimenti e dal 2018 collabora con TradingFacile come seo strategist e quantic Trader. IN BREVE: - Dal 2016 entra nel mondo del trading diventando programmatore di strategie automatiche; - Dal 2018 si dedica al marketing digitale e scrive di economia e finanza; STUDI: Laurea in economia e management

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