S&P500: area 3950 punti è ora l’ago della bilancia

Dopo il fallimento della Silicon Valley Bank, market mover di una forte pressione ribassista su Wall Street, i mercati americani cercano di ritrovare il segno verde in questo lunedì, dopo le parole della segretaria del tesoro Janet Yellen e dalla Casa Bianca che hanno cercato di allentare la pressione sul sistema bancario americano.

L’ex presidente della Fed ha affermato che il sistema bancario è ancora resiliente e che quindi al momento non ci sono preoccupazioni per altre realtà bancarie.

Certo è che il caso ha portato ad un netto cambiamento delle aspettative degli investitori, che ora si domandano se Silicon Valley Bank sia un caso isolato o sia invece l’inizio di una nuova Lehman Brothers.

Per la stessa ragione sono ora crollate del 30% le probabilità di assistere ad un rialzo dei tassi di 50 punti basi nella prossima riunione della Federal Reserve.

Al momento della scrittura il future su S&P500 con scadenza giugno 2023 scambia intorno a quota 3.880 punti; le contrattazioni di venerdì si erano chiuse a ridosso dei 3.900 punti, mostrando un calo vicino all’1.5%.

Nell’analisi del 3 marzo scorso avevamo scritto che in caso di ritorno sopra i 4.025 punti sarebbero aumentate le possibilità di assistere ad un allungo fino a 4.100 punti, con il mercato che difatti nella sessione del 6 marzo scorso aveva raggiunto un massimo a 4.082 punti.

Allo stesso tempo però avevamo raccomandato prudenza con gli ingressi long in ottica multiday, perché il quadro tecnico segnalava ancora debolezza e che ulteriore conferma di forza sarebbe arrivata soltanto in caso di recupero dei 4.100 punti.

Il test di livello si è rivelato quindi decisivo per le sorti del mercato nel breve, poiché il fallito attacco ha portato le vendite culminate poi in chiusura di ottava con il ritorno in area 3.850 punti.

Anche qui sempre il 3 marzo scorso era già stata segnalata l’importanza dei 3.950 punti, il cui breakout al ribasso confermato in chiusura di sessione, avrebbe portato debolezza e discese fino a 3.900 ed in estensione 3.850 punti.

A questo punto monitoreremo con molta attenzione l’ottava in corso poiché da area 3.950 punti passa gran parte delle prossime mosse di questo indice.

Ricordiamo che il recupero di tale livello significherebbe anche un ritorno sopra la media mobile a 200 giorni, indicatore importantissimo perché monitorato soprattutto dai grandi investitori istituzionali.

Il quadro tecnico è quantomai incerto e come ulteriore segnale di debolezza c’è da registrare il completamento di un modello testa e spalle, dopo il breakout dei 3.925 punti; sulla base della proiezione di target dettata dalla distanza tra testa e neckline, il target è da ricercare a 3.650 punti, ovvero vicino ai minimi del 2022.

D’altro canto però non dobbiamo dimenticarci che tra 3.850 e 3.810 è presente un importante area di supporto e ci aspettiamo che il mercato reagisca quindi sui livelli attuali anche a fronte del segnale rialzista arrivato a fine gennaio dalla rottura della resistenza detta della precedente trendline che aveva fin lì congiunto i massimi annuali e che ora è chiamata a fungere da supporto dinamico.

Infine va ricordato che quella in corso sarà ottava di rollover per i principali futures di Wall Street, con i contratti marzo in scadenza venerdì prossimo alle 15.30; raccomandiamo quindi la massima prudenza poiché il mercato potrebbe essere più imprevedibile del solito e soltanto a partire da lunedì prossimo dovremmo assistere ad una situazione più definita.

Monitoreremo comunque eventuali mosse sopra la resistenza a 3.950 punti, foriere di possibili allunghi fino a 4.000 punti, dove si segnala altra area di resistenza.

Sul fronte opposto la rottura dei 3.810 punti calamiterebbe con tutta probabilità ulteriori vendite, con la prima area utile di supporto posizionata a 3.720 punti.