Effetto Dazi: l’OCSE Taglia le Previsioni di Crescita Globale

di: Alessio Moretti 18 Marzo 2025 10:29

mercati finanziari analisi

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha abbassato le sue previsioni di crescita per il 2025 e il 2026, attribuendo il rallentamento economico alla guerra commerciale scatenata dal presidente USA Donald Trump.

Secondo il rapporto pubblicato lunedì, l’inasprimento dei dazi statunitensi rappresenta un freno all’attività globale, aumentando i costi degli scambi e facendo lievitare i prezzi dei beni di consumo. Inoltre, l’incertezza politica crescente sta pesando sugli investimenti e sulla spesa delle famiglie.

L’OCSE prevede ora che la crescita globale scenderà dal 3,2% del 2024 al 3,1% nel 2025, per poi ridursi ulteriormente al 3% nel 2026. Negli Stati Uniti, il PIL dovrebbe rallentare dal 2,8% del 2024 al 2,2% nel 2025, per poi scendere all’1,6% nel 2026. Nell’Eurozona, la crescita è prevista all’1,0% nel 2025 e all’1,2% nel 2026, mentre la Cina vedrà un rallentamento dal 4,8% di quest’anno al 4,4% nel 2026.

Il report ha preso in considerazione l’impatto dei dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico, del 20% sui prodotti cinesi e delle tasse su acciaio e alluminio imposte dagli Stati Uniti.

Inflazione in aumento: prezzi e mercati sotto pressione

Il rapporto ha anche evidenziato che le pressioni inflazionistiche restano elevate in molte economie. L’inflazione generale, invece di rallentare, salirà dal 2,5% del 2024 al 2,8% nel 2025.

L’inflazione core rimarrà sopra gli obiettivi delle banche centrali fino al 2026, compresi gli Stati Uniti. Inoltre, i servizi continuano a registrare prezzi in crescita.

L’OCSE ha avvertito che un’eventuale ripresa dell’inflazione o un ulteriore rallentamento della crescita potrebbero innescare una rapida rivalutazione dei mercati finanziari, con effetti imprevedibili.

Vendite al dettaglio e fiducia dei consumatori in bilico

Le vendite al dettaglio statunitensi a febbraio sono aumentate dello 0,2% su base mensile, ma sotto il consenso dello 0,7%. Inoltre, il calo di gennaio è stato rivisto al ribasso, segnando la contrazione più marcata dal luglio 2021. Tuttavia, il dato relativo al “control group”, che esclude componenti volatili, è stato più solido del previsto.

Questi numeri alimentano il dibattito sulla tenuta dei consumatori statunitensi: sembra che le famiglie stiano modificando le proprie abitudini di spesa in risposta a un contesto economico incerto. Considerando che i consumi rappresentano circa un terzo della spesa complessiva negli Stati Uniti, segnali di debolezza in questo settore rafforzano le preoccupazioni su un possibile rallentamento dell’economia.

Settore immobiliare e manifatturiero: segnali preoccupanti

Nel comparto immobiliare, la fiducia dei costruttori negli Stati Uniti è scesa ai minimi degli ultimi sette mesi a marzo, complice l’aumento dei costi di costruzione dovuto ai dazi sulle materie prime importate.

Parallelamente, l’indice manifatturiero della NY Fed Empire State ha subito un crollo inatteso, scendendo di 26 punti a -20,0, contro un consenso che lo vedeva in territorio positivo a +1,5. Anche i sottoindici relativi a nuovi ordini (-14,9 da +11,4), spedizioni e occupazione sono tornati in territorio negativo, segnalando un calo dell’attività produttiva.

Un altro segnale di preoccupazione arriva dall’inflazione industriale: l’indice dei prezzi pagati è salito a 44,9 da 40,2, toccando il livello più alto da oltre due anni, mentre i prezzi ricevuti sono aumentati a 22,4 da 19,6, il massimo da maggio. Il rincaro delle materie prime è in crescita per il terzo mese consecutivo, e sta accelerando al ritmo più veloce degli ultimi due anni.

Anche le scorte stanno aumentando, con l’indice salito a +13,3 da +8,7, segno che la disponibilità di forniture potrebbe contrarsi nei prossimi mesi. Nel frattempo, la fiducia delle imprese nel futuro economico si sta deteriorando, con piani di spesa per investimenti che rimangono deboli e costi di input che dovrebbero continuare a salire.

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    Informazioni sull'autore: Alessio Moretti

    Autore Articolo: Alessio Moretti
    Laureato in Economia e Management ed esperto in contenuti finanziari e marketing digitale. Dal 2016 si dedica al mondo degli investimenti e dal 2018 collabora con TradingFacile come seo strategist e quantic Trader. IN BREVE: - Dal 2016 entra nel mondo del trading diventando programmatore di strategie automatiche; - Dal 2018 si dedica al marketing digitale e scrive di economia e finanza; STUDI: Laurea in economia e management

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