Mercati Finanziari: aggiornamenti macro per mercoledì 29 gennaio

Riunione del FOMC

Oggi si conclude la riunione di gennaio del Comitato Federale del Mercato Aperto (FOMC), con la pubblicazione del comunicato ufficiale prevista per le 20:00, seguita da una conferenza stampa con il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, alle 20:30.

I mercati danno quasi per certo il mantenimento degli attuali tassi di interesse. Sebbene ci si aspetti modifiche minime nella dichiarazione di politica monetaria, la Fed potrebbe riconoscere il rafforzamento del mercato del lavoro.

Powell dovrà rispondere a domande sugli effetti inflazionistici delle recenti politiche governative degli Stati Uniti, in particolare sulle minacce di nuovi dazi doganali emerse questa settimana. Inoltre, sarà probabilmente interrogato sull’equilibrio tra il trend disinflazionistico e la continua resilienza del mercato del lavoro. Altre questioni potrebbero riguardare le incertezze legate all’intelligenza artificiale, con particolare riferimento alle conseguenze del caso DeepSeek e alle sue implicazioni macroeconomiche su investimenti, prezzi degli asset e distribuzione della ricchezza. Questo avviene in un contesto in cui le aspettative di un taglio dei tassi a marzo, basate sui mercati, sono aumentate di circa 10 punti base dal venerdì scorso, attestandosi ora intorno al 34%.

Data la crescente complessità dello scenario economico, Powell ribadirà probabilmente l’importanza di un approccio paziente e basato sui dati. Si prevede che manterrà un atteggiamento relativamente restrittivo, in linea con la posizione assunta a dicembre, fino a quando nuovi dati non forniranno maggiore certezza sul ritorno a un ciclo di riduzione dei tassi. Gli economisti di Bank of America sostengono che una gestione prudente del rischio imponga alla Fed di mantenere la politica attuale fino a quando non ci sarà maggiore chiarezza sulle strategie economiche della presidenza USA e sull’andamento dell’inflazione. Al contrario, Goldman Sachs ha minimizzato l’impatto potenziale dei dazi, evidenziando un effetto limitato e unico nel tempo, e richiamando le recenti dichiarazioni della Fed che esprimono scetticismo sull’influenza di tali misure.

Ordini di beni durevoli a dicembre: risultati ben al di sotto delle attese

Gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti hanno registrato un calo sorprendente del 2,2% su base mensile a dicembre, ben al di sotto delle aspettative di un aumento dello 0,6%. Questo dato segue una revisione al ribasso del valore di novembre, passato da -1,2% a -2,0%. Il settore dei mezzi di trasporto è stato il principale responsabile di questa contrazione, con un calo del 7,4%. Questo rappresenta il peggior dato per gli ordini di beni durevoli dal giugno dello scorso anno e il quarto calo negli ultimi cinque mesi.

Escludendo il settore dei trasporti, gli ordini di beni durevoli sono aumentati dello 0,3% su base mensile, leggermente al di sotto delle previsioni dello 0,4%. Anche il dato di novembre per questa categoria è stato rivisto al ribasso, passando da -0,1% a -0,2%. Gli ordini di beni strumentali core, che escludono difesa e aeronautica, sono aumentati dello 0,5% su base mensile, superando la stima di un calo dello 0,2%. Tuttavia, questo dato rimane inferiore alla revisione al rialzo di novembre, che ha portato l’incremento da 0,4% a 0,9%. Le spedizioni di beni strumentali core, un indicatore chiave per il calcolo del PIL, sono aumentate dello 0,6% a dicembre, dopo un incremento dello 0,4% nel mese precedente.

Tra gli altri dati economici, l’indice Case-Shiller delle 20 principali città statunitensi ha registrato un aumento dello 0,4% su base mensile a novembre, superando le aspettative di un +0,2%. Infine, l’indice FHFA dei prezzi delle case ha segnato un valore di 433,4 a novembre, in crescita rispetto ai 432,3 del mese precedente.