Una nuova tempesta sta per colpire le economie di tutto il mondo
di: Alessio Moretti 15 Luglio 2024 16:00
Il prezzo delle spedizioni merci ha toccato un valore mai raggiunto dalla fine del 2022. Gli esperti ora avvertono che questo avrà un effetto a catena sui prodotti di consumo e sull’inflazione.
I prolungati attacchi al Canale di Suez hanno costretto le navi merci a prendere rotte più lunghe e costose, tutto questo ha provato un’innalzamento dei costi di spedizione mai visti fino ad ora.
Se alla fine del 2023, quando i miliaziani Houthi hanno iniziato i loro primi attacchi alle navi cargo il settore era in “pre-allerta”, ora sembra entrare in una nuova fase di incertezza, che potrebbe avere un impatto diretto sull’inflazione e sulle politiche monetarie delle banche centrali.
Il World Container Index, pubblicato settimanalmente dalla società di consulenza marittima Drewry e che misura il prezzo medio delle spedizioni via mare, è salito a 5.901$, un valore mai raggiunto dalla fine del 2022.
Sebbene siamo ancora lontani dai livelli Covid, la situazione inizia ad essere preoccupante e molti esperto danno per scontato che l’attuale picco dei costi di trasporto verrà trasferito ai beni di consumo nei prossimi mesi, garantendoci un Natale piuttosto caro.
L’importanza strategica del canale di Suez
Il canale di Suez è da sempre un punto cruciale per il commercio via mare, qui passano circa il 30% dei container di tutto il mondo.
Tra lo scorso novembre e metà marzo, sono stati segnalati 45 attacchi di droni da parte delle milizie Houthi nel mar rosso.
Molte delle navi che un tempo navigavano attraverso il Mar Rosso, ora viaggiano attorno al Capo di Buona Speranza nell’Africa meridionale, una rotta che allunga il viaggio dall’Asia all’Europa di nove-14 giorni. Questo cambiamento sta influenzando anche altre rotte, come quella da Rotterdam a New York, dove i costi del trasporto sono aumentati del 150% negli ultimi sei mesi, arrivando ora a 6.835 $.
Nello scenario peggiore, ovvero quello che il conflitto durasse per il resto dell’anno, cosa che gli analisti considerano sempre più probabile, l’inflazione globale potrebbe aumentare del 5% annuo, secondo l’OCSE.
JPMorgan è più cauta sotto questo punto di vista ed ha previsto un aumento dello 0,7% nella prima metà dell’anno.
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